Polemiche sulla decisione del Consiglio comunale di osservare, martedì, un minuto di silenzio
Chiusi per lutto, chiusi per disperazione. In via Pergolesi alle 16 scatta la serrata dei negozi in ricordo di Alessio Dal Padullo. Ai lati della strada è un susseguirsi di serrande abbassate, su ciascuna è affissa la scritta: «Ciao Alessio». La morte di un collega, di un amico, è un brutto colpo da sopportare, soprattutto in un periodo in cui di motivi per sorridere non ce ne sono tanti.
Lia Quaranta, responsabile di un'agenzia immobiliare a pochi metri dal luogo della tragedia ha la saracinesca socchiusa. La solleverà soltanto alle 17. «È stato uno choc, un dramma che da una parte ti getta nello sconforto, dall'altra ti dà lo stimolo per stringere i denti e andare avanti finché è possibile».
In città le altre vie dello shopping non partecipano alla chiusura simbolica, ma sulle vetrine vuote decine di cartelli “Vendesi” e “Affittasi” ricordano un'altra morte: quella del commercio. Le attività che restano in piedi lo fanno con enormi sacrifici e con poca fiducia sul futuro. Maria Laura Solla, gestisce con la famiglia da trent'anni una rivendita di articoli da regalo in via Alghero. «Non sono frasi fatte e non voglio fare la vittima, ma una crisi così non l'abbiamo mai attraversata», dice, «io sono ottimista per natura, ma ora non riesco a vedere il mio futuro con positività».
Anche in via Garibaldi si respira aria di disperazione. La tragedia di Dal Padullo è il simbolo della sofferenza che colpisce un intero settore. E nessun commerciante si sente escluso. «Le istituzioni devono e possono fare qualcosa», denuncia la consigliera comunale di Sel, Marisa Depau, «il Comune deve riuscire ad avviare un dialogo con i commercianti per capire come aiutarli». Pierluigi Mannino, nella doppia veste di commerciante e consigliere comunale con Patto per Cagliari, lancia la sua idea. «Ho presentato la proposta di una consulta delle attività produttive che presto andrà in votazione. Sarebbe un primo ma importante segnale ai commercianti che in ogni istante combattono per sopravvivere». Ieri mattina la conferenza dei capigruppo ha deciso che martedì il consiglio comunale osserverà un minuto di silenzio per ricordare il commerciante suicida. «Credo che Dal Padullo, non se ne faccia niente del minuto di raccoglimento di chi arriva sempre un secondo dopo», polemizza Davide Marcello, presidente della Fismo - Confesercenti (Federazione italiana settore aoda). «Utilizzino quel minuto per cercare di trovare delle soluzioni perché questi gesti estremi non debbano più essere la soluzione dei problemi dei commercianti»
A due giorni dalla morte di Dal Padullo in via Pergolesi la paura è anche un'altra: «Il pensiero di non vedere più una persona con cui hai condiviso tante mattinate, caffè, risate, è sconvolgente», dice Giuseppe Lecca, agente immobiliare, «ma quello che temo di più è che da domani in città tutto torni come prima. Qui, di certo, non ci scorderemo mai di Alessio».
Luca Mascia