Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Marcias trasforma Cagliari in un cartoon di fantapolitica

Fonte: La Nuova Sardegna
27 giugno 2013

 
“Il mondo sopra la testa”, presentato a Sassari il corto del regista oristanese 
 
la biografia 
 
 

Regista e sceneggiatore, Peter Marcias è nato a Oristano nel 1977. Cresciuto a Cagliari, vive a Roma da diversi anni. Nel 2006 ha esordito nelle sale con il film collettivo “Bambini” (episodio “Sono Alice”. Nel2007 ha diretto la docu-fiction “Ma la Spagna non era cattolica?” e l’anno successivo il film “Un attimo sospesi” che è stato in concorso alla Mostra Internazionale di Cinema di São Paulo. Nel 2010 il suo documentario “Liliana Cavani” è stato presentato alle Giornate degli autori alla Mostra di Venezia, al Festival di Mosca, ed è stato candidato ai Nastri D’argento. Nel 2011 ha realizzato “I bambini della sua vita” e l’anno scorso “Dimmi che destino avrò” presentato al festival di Torino.


di Fabio Canessa

Cagliari, già protagonista di una serie animata giapponese dal titolo “Campione!” , si trasforma ancora in un cartoon. Questa volta grazie a un regista sardo che la città la conosce bene. Peter Marcias - oristanese di nascita ma cagliaritano d’adozione - anche se ormai da tempo vive a Roma non ha dimenticato l’isola e il suo il capoluogo, scelto spesso per ambientare i suoi film. E Cagliari torna anche in una particolarissima opera dell’autore che ha deciso questa volta di puntare sul genere d’animazione: “Il mondo sopra la testa”. Un cortometraggio che dopo aver girato per il mondo in molti festival internazionali (proprio in questi giorni a una rassegna che si svolge a La Paz in Bolivia) è approdato nell’isola con l’anteprima regionale che si è tenuta ieri al Sardinia Film Festival. La manifestazione organizzata dal Cineclub di Sassari, e giunta all’ottava edizione, ha dedicato ieri una giornata all’animazione con la proiezione di una serie di corti provenienti da diverse parti del pianeta. Dall’Irlanda alla Lettonia, dalla Finlandia all’Ungheria, paese dalla grande tradizione (come non ricordare la stupenda serie animata “La famiglia Mezil”). Durante la serata gli spettatori hanno potuto vedere anche la singolare opera di Marcias. In una Cagliari fantastica e animata, dove l'identificazione tra potere assoluto e leader politico è totale, un gruppo di gay, lesbiche e trans rapisce il capo dei capi e chiede un riscatto politico in cambio del suo rilascio. Le atmosfere noir, la vicenda da fantapolitica, le musiche di Eric Neveux, l’animazione curata dalla Shibuya, un epilogo che colpisce chi guarda, rendono il corto davvero interessante. «Era da tempo che volevo realizzare un progetto d'animazione - spiega Marcias - Nello stesso tempo covavo la storia di “Il mondo sopra la testa”, sulla questione dei diritti negati da parte della politica verso la comunità glbt (gay, lesbiche, bisessuali e transgender). Insomma una tematica sociale di forte impatto, di mio interesse, resa più appetibile perché colorata. Mi sono deciso e sono orgoglioso di averlo realizzato, nonostante tutte le difficoltà. Sta girando il mondo da mesi, il tutto grazie al distributore Cosimo Santoro e alla sua The Open Reel». Prodotto dalla romana Capetown srl, con il sostegno della provincia di Cagliari e della Cineteca Sarda, “Il mondo sopra la testa” non resterà l’unica opera d’animazione di Marcias, pronto a cimentarsi ancora con il genere: «Sto lavorando alla sceneggiatura tratta da un grande romanzo della letteratura sarda - racconta il regista - Per ora è top secret, spero di poterlo dire a breve quando l'iter produttivo mi sarà chiaro. La strada è molto lunga e ci sarà bisogna di una grande co-produzione internazionale. Le opere d'animazione sono molto costose e hanno bisogno di vario tempo. Per questo film breve quasi un anno di lavoro tra studio dei personaggi e tutto il resto». La serata animata, anzi “animatta” come da titolo scelto dagli organizzatori, ha offerto la possibilità di vedere altri corti animati realizzati da sardi: “Zitti e mosca”, simpatico corto con protagonista un gufo firmato dalla sassarese Monia Pala (insieme al compagno Francesco Baldi) e “Ritornello d’amore”, lavoro di diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia della sassarese Silvia Capitta e dell’oristanese Alessandra Atzori (con la collega Francesca de Bassa, di Modena) che racconta “la storia d’amore” di un senzatetto con una radio trovata in una discarica.