Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sesso e amore in salsa sarda nella letteratura e nelle arti

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 giugno 2013

LETTURE

 

L’estate, da che mondo è mondo, qualche prurigine in più provoca sempre. L’eros trova nuova linfa. Sarà per questo che “MieleAmaro”, il circolo dei lettori, ha deciso di dedicare il suo omonimo periodico al tema “Eros in Sardegna - L’amore e il sesso nella letteratura e nelle arti” (edito da Cuec). Eros e Ichnusa. Fin dai tempi più remoti. Cosa evocavano menhir, betili, il culto della Dea Madre se non amore, fertilità, fecondità? E poi, da Grazia Deledda a Francesco Masala, da Alziator a Sergio Atzeni, da Benvenuto Lobina a Gavino Ledda o Milena Agus, solo per citare alcuni autori “indige - ni”: hanno tutti scritto di “amore ” nel - le loro opere, evocandolo a più riprese, declinandolo nei modi più diversi, delicati, romantici, scabrosi. Stasera, la rivista, curata da Giuseppe Pusceddu e Gianni Stocchino, viene presentata a Cagliari (sarà in libreria ai primi di luglio), alle 19.30, al Chiostro del Lazzaretto di S.Elia. Una festa – spet - tacolo, con aperitivo, che vede la partecipazione di molti ospiti. Innanzitutto gli autori dei contributi contenuti nel periodico: Giulio Angioni, Filippo Martinez, Alberto Masala, Savina Dolores Massa, Gianni Olla, Giorgio Polo, Vincenzo Soddu, Benito Urgu, Bepi Vigna, Paolo Zedda (c’è anche un omaggio allo scrittore, sceneggiatore, autore tv, Piergiuseppe Murgia). E poi la presenza di Massimiliano Medda, che, insieme a Urgu, animerà –questo è sicuro –la serata. Subito una chicca. “MieleAmaro” dedicato all’eros in salsa sarda pubblica “Amore II”, un racconto inedito, breve breve, ironico e divertente, di Sergio Atzeni. Un uomo, una donna, fanno l’amore. Lei sogna, poetiche visioni e sensazioni. Lui no, pensa ad altro, molto più avvinto dalla “realtà”che li circonda…Ai lettori scoprire quale. La rivista, all’insegna della leggerezza, sì, ma con un lavoro puntuale e approfondito di ricognizione.

Un’antologia di brani e citazioni tratti da più di cento libri, suddivisa in dodici capitoli, un viaggio attraverso letteratura, poesia, scultura, pittura, cinema. Dall’amore ai tempi dei nuraghi al “fastiggio”, al corteggiamento e innamoramento, dai segreti delle posizioni del “Kamasardu” alle verginis, libertinas, e costumes e prendas. Le vacanze in Sardegna, sembrano fatte per amare. Lo raccontano anche la Deledda, fra oscuro desiderio e sensualità, o Salvatore Mereu nei suoi film, passando per Sergio Atzeni. E non si può non citare l’amore, nel mare ogliastrino, fra il rozzo marinaio comunista Gennarino Carundrio e la ricca e snob Raffaella Pavoni Lanzetti, Giancarlo Giannini e Mariangela Melato, i protagonisti di “Travolti da un insolito destino…”, di Lina Wertmuller. E se Paul Valery, nel suo “Viaggio in Sardegna” parla del balcone come misterioso, poetico, luogo d’appuntamento, un altro poeta, Alberto Masala, ha voluto tradurre Catullo in sardo logudorese: “O Lesbia mia bivemus e istimemus…Tue da-mi basos milli e posca kentu… E tandho atteros milli e torra kentu”. “Viviamo mia Lesbia ed amiamo… Tu dammi mille baci e quindi cento quindi altri mille e un’altra volta cento”. E Giaime Pintor, i ricordi nella stagione dei bagni al Poetto, e l’eros femminile nell’arte sarda del ‘900, nella top ten dei pittori e degli scultori di Filippo Martinez: l’alloro alla donna “esotica di Biasi. Dopo di lui i corpi di Ciusa. Esiste un “sard appeal”, senza dubbi. Solo così si può definire il fascino irresistibile, che rapisce gli sguardi, di Minnia nel romanzo “Po cantu Biddanoa” di Benvenuto Lobina: “… gli occhi ti tolgono la blusetta fiorita, non t’è rimasto nulla: nuda, cammini guardando avanti impassibile, la brocca ferma sul capo”. Massimiliano Messina