Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il Comune: «Chiudete l’Iguana»

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 giugno 2013

Poetto

 

CHIOSCHI Concessione edilizia revocata. Il gestore: «Contavo nei 60 giorni per il ricorso, almeno questo me lo dovevano»

Ieri alle 11.30 è arrivato l’ordine, l’Iguana deve chiudere. «Sembra che stiano giocando con il lavoro e le vite degli altri» si sente sotto il tetto del chiosco verde al quale hanno revocato la licenza edilizia. «Avrei almeno voluto 60 giorni di tempo, come l’hanno avuto tutti gli altri - ha risposto Maristella Argiolas che gestisce il chiosco - mi spettava di diritto visto che sono una lavoratrice onesta e con la fedina penale pulita». Tasse pagate regolarmente, «ho fatto tutto ciò che mi hanno chiesto dall’inizio alla fine», il suo chiosco che finora è stato «in assenza di conclamato abusivismo » era rimasto attivo mentre tutti gli altri chiudevano (tranne l’Emerson che viveva con lo stesso regolamento dell’Iguana risalente al 1999). Una fatica continua per un’at - tività che dura da 12 anni e che coinvolge, oltre ai quattro dipendenti, rappresentanti di bibite e gelati, pasticceri e tutto il resto. Uno di loro arriva e deluso se ne va. Un lavoratore di passaggio chiede: «Finiti i pranzi al mare, quindi?». Il mondo al Poetto sembra girare al contrario. Ieri pomeriggio la spiaggia era quasi deserta. Accanto all’Iguana i “resti ”del Capolinea, ovvero la pedana in legno, quella può restare.

I pochi presenti a prendere il sole si sistemano lì sopra. Davanti due campi da beach volley.Ogni 20 giorni vengono smontati e spostati di qualche metro, così impone la legge e così sarà finché non ci sarà un Pul che metta chiarezza a paradossi come questi che riguardano il Poetto. «Ho dovuto segnalare la spiaggia di San Teodoro per un torneo nazionale di beach volley che coinvolge un centinaio di persone perché qui non possiamo avere più di Ogni 20 giorni vengono smontati e spostati di qualche metro, così impone la legge e così sarà finché non ci sarà un Pul che metta chiarezza a paradossi come questi che riguardano il Poetto. «Ho dovuto segnalare la spiaggia di San Teodoro per un torneo nazionale di beach volley che coinvolge un centinaio di persone perché qui non possiamo avere più di due campi», racconta un operatore ricreativo della spiaggia cagliaritana che si lamenta del fatto che «passino il pettine per allisciare la sabbia senza mai muoverla e rigenerarla come fanno ovunque». Ora che non c’è neanche una bibita fresca si svuota anche la parte di spiaggia davanti all’ospedale Marino. Maristella Argiolas non avrebbe voluto fare ricorso al Tar per continuare a lavorare nel suo Iguana. «Sono spese in più per tutti, le avrei evitate». Ma adesso non resta altra scelta. La speranza è quella di avere buone nuove e «riaprire martedì l’attività», e spiega di ritenere assurdo che possa essere considerata abusiva dopo aver seguito ogni dettaglio imposto. Ha sempre pagato la concessione demaniale, il sovracanone demaniale, tarsu, ici e si dice pronta a fare tutto ciò che le imporranno pur di lavorare. «Il lavoro è dignità ». E chi è rimasto accanto a lei in una giornata da dimenticare dice di essere deluso: «Amministrare significa risolvere i problemi, qui nessuno risolve nulla». Intanto arrivano i bagnanti, vorrebbero almeno utilizzare le sedie. «Non possiamo farvele usare, non possiamo fare nulla». Vi.Sa.