Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cellino: dietro front si torna al Sant’Elia

Fonte: La Nuova Sardegna
26 giugno 2013

Il presidente del Cagliari tronca con il capitolo Is Arenas

IL CASO STADIo » VERTICE IN REGIONE




CAGLIARI Is Arenas Stadium addio. Il Te Deum sulla struttura di Quartu si è concretizzato ieri sera a Villa Devoto. “Dalle comunicazioni del presidente del Cagliari prendiamo atto che è impossibile proseguire qualsiasi rapporto con l’impianto quartese” spiega Ugo Cappellacci, presidente della Giunta regionale. «Per sabato mattina – spiega – ho convocato un incontro con Lega calcio, Cagliari, prefetto e questore per trovare una soluzione rapida, percorribile concretamente, utile a dare una casa alla squadra. Il Sant’Elia? Verificheremo nei dettagli questa possibilità». Messaggio nitido. Conti e soci tornano allo stadio nato per lo scudetto del ’70. L’operazione pare nascere con il pieno sostegno istituzionale. Ma nel frattempo si deve procedere all’ottenimento dell’agibilità. Il Sant’Elia era stato abbandonato dal Cagliari per la rottura delle relazioni con la municipalità. Al centro del disaccordo canoni e manutenzioni disattese, con il pignoramento di circa 2,3 milioni di euro dei diritti tv maturati dal club rossoblù. Anche su questo fronte, si apre una nuova stagione. Lo stadio di via Vespucci rinascerebbe con tribune in tubi Innocenti – già ordinate in Spagna da Cellino – per circa 10 mila spettatori, adagiate sulla pista di fronte alle curve e alla tribuna centrale. Il condizionale è ancora d’obbligo. «Ottimista? Sono molto determinato a trovare una soluzione. Qualunque ostacolo va affrontato in modo proficuo e la Regione darà i suoi input. Oggettivamente, per troppo tempo il problema si è trascinato. Il Cagliari – aggiunge Cappellacci - deve avere un suo stadio nella sua terra». Sul Sant’Elia giungono i buoni auspici degli inviati della Lega, il prefetto Achille Serra e il direttore generale Marco Brunelli: «L’eventuale capienza ridotta del Sant’Elia è l’ultimo dei problemi, si può andare in deroga, come è già accaduto altrove. Abbiamo ribadito anche che è possibile effettuare il cambio dello stadio indicato dalla società al momento dell’iscrizione. Impossibile invece andare avanti partita per partita come la scorsa stagione per Is Arenas. Quel che conta – rimarca Brunelli – è l’ottenimento della licenza d’uso per l’intera stagione». Il superprefetto Serra segnala «aria nuova e propizia. Sabato mattina si potrà entrare nei dettagli del rientro, da noi affiancato senza esitazioni, del Cagliari in città. Su Is Arenas sono stato buon profeta, troppi e complessi i problemi. Sono convinto che ora la convergenza istituzionale e societaria sia nitida». Insomma, tutti contenti. Ieri a Villa Devoto il summit si è aperto due minuti prima delle 18.30. Il taxi ha lasciato Serra e Brunelli. Un attimo dopo, Massimo Cellino con il suo vice Giovanni Domenico Pinna e l’avvocato Giorgio Altieri. A fine incontro, il patron è praticamente scappato: «Parla il presidente, lasciatemi andare, ho da lavorare». E via di corsa alla Mercedes societaria. La sensazione è che la parola fine sul travaglio-stadio debba essere ancora scritta. La Regione – proprietaria delle aree su cui sorge lo stadio - con una delibera del 2009 ha già dato carta bianca al Comune per opere che vanno dall’abbattimento alla ristrutturazione. Per rimettere in piedi lo stadio il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ha messo sul tavolo mezzo milione di euro da spendere subito per le opere prioritarie. La partita è aperta. Mario Frongia