Il capo del Governo incontra oggi i suoi collaboratori, in agenda programma elettorale e candidature. Ieri il vertice del partito a Roma
Oggi Silvio Berlusconi affronta la questione sarda. In tarda mattinata, al termine del Consiglio dei ministri, il presidente del Consiglio, ma in questo caso soprattutto il leader del centrodestra, incontra due fra i suoi più stretti collaboratori per analizzare insieme lo stato delle cose in Sardegna, alla luce delle dimissioni - non previste, ma prevedibili - di Renato Soru. Il programma, le alleanze, la figura alla quale cucire addosso la bandiera del Pdl: queste le priorità, i temi sul tavolo del capo del governo. Da escludere comunicazioni a breve scadenza, il caso Sardegna ha ancora bisogno di tempo per trovare una soluzione. Ma il presidente Berlusconi, il quale - secondo voci interne al partito - avrebbe avuto intenzione di sciogliere la sua riserva su nomi e programmi solo a dicembre, fiuta l'aria e imprime un'accelerata sulle decisioni.
IL VERTICE Un'accelerazione non prevista, ma necessaria. Forza Italia, che della coalizione di centrodestra è il pezzo portante, scopre a Roma che il momento per le decisioni di peso è arrivato. Ieri i parlamentari sardi - non tutti - con i consiglieri regionali, il coordinatore sardo Ugo Cappellacci e il sindaco di Cagliari, Emilio Floris, hanno raggiunto la sede romana di Forza Italia-Pdl per un incontro con Denis Verdini, coordinatore nazionale del partito. Incontro preceduto da voci su contrasti interni, polemiche da risolvere solo di fronte allo stato maggiore azzurro. «Nulla di tutto questo», racconta Cappellacci, «l'incontro era programmato da tempo ed era necessario per leggere con attenzione il momento politico e decidere come procedere».
IL COORDINATORE «Nel corso dell'incontro si è condivisa la necessità di aumentare la frequenza delle riunioni del coordinamento regionale», ha detto Verdini, «con l'obiettivo di monitorare la situazione alla Regione». Poi, la novità: «Abbiamo deciso di istituire una commissione per elaborare le idee da far confluire nelle primarie per il programma». Prosegue Verdini: «La commissione avrà quindi il compito di organizzare un confronto, con le altre forze del Popolo della libertà, per arrivare alla stesura definitiva del programma per la Sardegna». Tuttavia, sia Verdini che il coordinatore regionale concordano anche sul clima che si è respirato ieri nel corso del vertice: «Piena armonia, grande collaborazione fra tutti i rappresentanti del partito». Un primo miracolo.
LE PRIORITÀ «Abbiamo discusso, si è deciso di intensificare il lavoro», riassume Cappellacci, «d'ora in avanti aumenteremo la frequenza degli incontri dell'esecutivo, la commissione dovrà elaborare i punti del programma da sottoporre ai nostri elettori nel corso delle primarie». Già, le consultazioni primarie: fra venti giorni, in trecento punti della Sardegna, qualsiasi cittadino potrà dire la sua sul programma politico da presentare agli elettori del centrodestra e sui delegati da nominare per il congresso costituente del Popolo della libertà, previsto a marzo 2009.
ALLEATI E CANDIDATI Alleanza nazionale, in transito verso il Pdl, avrebbe gradito maggiore coinvolgimento in un momento storico come questo. Magari con la convocazione di alcuni rappresentanti all'appuntamento di ieri? Intanto, i vertici del partito stanno per confluire nell'esecutivo regionale azzurro, passo decisivo verso la costituzione del Pdl sardo.
Sul fronte delle candidature, chi c'era assicura che proprio quello è stato un tema non affrontato, nonostante in Sardegna sia questo, sul fronte del centrodestra, il tema più forte. I nomi che circolano sono sempre gli stessi, da tempo, senza novità rilevanti. Chi è in corsa, o chi ritiene di esserlo, continua a tenere un profilo basso, senza annunci o prese di posizione. Chissà se proprio oggi, con il mini-vertice a Palazzo Chigi fra Berlusconi e suoi più fedeli consiglieri, comincerà a prendere forma la figura che dovrà guidare la coalizione di centrodestra alle regionali.
ENRICO PILIA
28/11/2008