Sempre più concreta l’ipotesi di un ritorno al Sant’Elia. Oggi Cappellacci e Cellino incontrano la Lega Calcio a Villa Devoto
IL CASO»CERCASI STADIO
il patron rossoblu’ Se non fossi stato arrestato il Cagliari probabilmente sarebbe retrocesso in serie B
di Roberto Muretto wCAGLIARI Sono entrate in azione anche le gru ieri allo stadio Is Arenas per smontare le tribune. Dopo lo smantellamento dei seggiolini dalle curve, i lavori vanno avanti. E’ un segnale inequivocabile: il Cagliari abbandona definitivamente l’impianto di Quartu Sant’Elena. L’ipotesi di un ritorno al Sant’Elia diventa sempre più concreta, anche se l’esilio a Trieste non è scongiurato. Oggi, a Cagliari (Villa Devoto) è in programma l’incontro tra il governatore Cappellacci, Massimo Cellino e il vice presidente della Lega, Brunelli. Un solo punto all’ordine del giorno: lo stadio. Solo dopo questa riunione si avranno maggiori certezze sul futuro. Mani tese. Il tavolo tecnico col Comune di Cagliari è aperto. Il sindaco Massimo Zedda ha garantito 500 mila euro per le manutenzioni. E’ andato anche oltre: «I lavori possono essere fatti entro fine agosto». Sull’argomento ieri è intervenuto anche il presidente del Cagliari: «Il ritorno al Sant’Elia? Non lo so. Stiamo però facendo capire a Quartu che lo stadio è smontabile - ha spiegato Cellino - così evitiamo di perdere tempo. Col senno di poi rifarei quella scelta, anche perchè non avrei alternative. Quartu era disponibile, purtroppo ho trovato ostacoli ingiusti. Andare a Trieste è utopia pura». Cellino show. Il patron rossoblù ha il dente avvelenato. I giorni passati in carcere e agli arresti domiciliari lo hanno segnato profondamente. «A Is Arenas dieci partite a porte aperte, poi le porte me le hanno chiuse in galera. Non so perchè lo hanno fatto, ma se non fossi stato arrestato, il Cagliari non si sarebbe salvato». Dalle vicende personali al mercato. «Lo so che Nainggolan piaceva a Mazzarri quando era allenatore del Napoli. Credo sia uno dei più bravi del mondo anche se non mi sta troppo simpatico. Comunque le mie intezioni sono chiare, voglio rinforzare la squadra e non far crescere i giocatori per poi venderli. Credo che nessuno dei giocatori più importanti andrà via. Se trovo lo stadio vorrei divertirmi e magari puntare a qualcosa di più della salvezza. Anche noi abbiamo delle ambizioni nonostante i pochi soldi da spendere». La sensazione è che Massimo Cellino abbia preso una posizione chiara e non torni indietro. Spera che il Sant’Elia possa ospitare le partite casalinghe del Cagliari. La società chiederà di esordire in trasferta. Il patron è disponibile ad avviare un discorso costruttivo col Comune. Non ha abbandonato l’idea di uno stadio di proprietà, oppure rifare completamente il Sant’Elia presentando una proposta all’amministrazione locale.