Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sino al '60 vigeva il sistema delle deroghe. La svolta arrivò con l'amministrazione Brotzu».di FABI

Fonte: L'Unione Sarda
11 aprile 2008

Il servizio è gratuito per anziani e disabili. Accordo con Ordine dei medici e Comune che finanzia l'iniziativa con oltre 30 mila euro.Addio file in ambulatorio per richiedere una ricetta. E poi in farmacia per ritirare i medicinali. Entro breve tempo gli anziani e i disabili potranno ordinare le medicine con una semplice telefonata. E vedersele recapitare a casa. Un servizio a domicilio promosso dall'Ordine ecumenico di San Lazzaro di Gerusalemme, in collaborazione con l'Ordine dei medici della provincia di Cagliari e il Comune.Al paziente in sostanza basterà fare una chiamata al proprio medico di famiglia, che compilerà la ricetta al computer. Una copia arriverà agli uffici dell'associazione promotrice del progetto, che provvederà ad acquistare quanto necessario e poi portarlo direttamente nelle case degli utenti, che pagheranno il prodotto alla consegna. Attivo entro dieci giorni, sarà un servizio gratuito per tutte le famiglie con reddito base inferiore ai 5000 euro l'anno, per i disabili e le persone bisognose d'aiuto. A pagamento per tutti gli altri.«In questo modo possiamo aiutare tantissime persone - commenta il sindaco Emilio Floris - ed è un esempio perfetto di collaborazione tra Amministrazione pubblica e i privati».Ne è orgoglioso Marco Lovico, presidente dell'Ordine ecumenico di San Lazzaro di Gerusalemme. «L'idea è partita da una domanda: come fa un anziano, che non si può spostare con facilità da casa, a comprare i farmaci? Ho fatto un'indagine e ho verificato che esiste il modo di recapitarglieli a domicilio. Ed eccoci qui».Un'iniziativa sostenuta con entusiasmo anche dall'Ordine dei medici. «Il nostro sistema di assistenza è così complesso che non avrebbe mai avuto l'opportunità di arrivare a questa soluzione - spiega il presidente Mondino Ibba -. Anzi: è un progetto che aiuta i medici a fare meglio il loro lavoro. Perché permette di sostenere in maniera più efficace le famiglie deboli e bisognose».La spesa prevista per sostenere l'iniziativa è di circa 31 mila euro per un anno. Così per pagare coloro che lavoreranno come fattorini, rimborsi benzina, sede smistamento e centralino. Ma alle casse del Comune costerà solo la metà.«Un contributo minimo - spiega l'assessore alle Politiche sociali Anselmo Piras - che abbiamo deciso di offrire senza pensarci troppo. Tra sei mesi tireremo le somme del servizio, per verificare se è possibile migliorarlo ancora».STEFANO CORTIS 11/04/2008