Un nuovo piano sopraelevato all’ex ristorante Nettuno autorizzato dal Comune e dalla Sovrintendenza architettonica
traffico di stupefacenti
In cella per una condanna a 8 anni
CAPOTERRA. I carabinieri della Stazione hanno arrestato un operaio di 47 anni, Massimo Berenger, residente a Frutti d’Oro, in quanto deve scontare otto anni di reclusione per traffico di sostanze stupefacenti. L’uomo nel 2008 era finito nei guai nell’ambito della maxi inchiesta sul traffico di droga partita con l’arresto del militare delle Fiamme gialle Sergio Coppola, 35 anni, bloccato dalla Polizia appena sbarcato da Napoli con un carico di droga: dieci chili di cocaina e 50 di hashish. Nel corso delle indagini gli agenti della Squadra Mobile cagliaritana riuscirono a tracciare le rotte della droga, intercettando lungo la Statale 131 un secondo carico di 115 chili di hashish, individuando tutti i personaggi coinvolti nel traffico di droga: tra questi, appunto, anche l’operaio di Frutti d’Oro arrestato ieri. A PPula invece il personale della stazione con i colleghi di Sarroch ha arrestato Lucio Cossu, 22 anni, operaio, di Pula e Rossella Muru, 20 anni, disoccupata con l’accusa di detenzione ai fini di spccio di sostanza stupefacente. Durante la perquisizione i due venivano trovati in possesso di 8 grammi di hashish in tutto suddiviso in quattordici dosi, 4 coltelli a serramanico con la lama sporca di hashish, altro materiale per il confezionamento delle dosi e la somma contante di 650 euro in biglietti di vario taglio probabile provento dell’attività di spaccio. I due giovani sono stati arrestati e accompagnati in caserma in attesa del processo col rito direttissimo.
CAGLIARI «Il progetto utilizza l’incremento volumetrico per riqualificare e riproporzionare l’edificio esistente al fine di un più armonioso rapporto con il contesto di riferimento»: è la curiosa valutazione contenuta nel progetto, approvato dal servizio edilizia privata del Comune, per realizzare un nuovo piano sul rudere dell’ex ristorante Nettuno, in via Vulcano, a meno di trecento metri dalla battigia del Poetto. Davvero singolare l’affermazione del progettista Luca Andreoni, per il quale sopraelevare un edificio che esiste dagli anni sessanta è un intervento utile per armonizzarlo col paesaggio. Ma al di là delle valutazioni di parte, è difficile spiegare sulla base di quale ragionamento tecnico il Comune e la Sovrintendenza architettonica abbiano dato il via libera all’ampliamento del Nettuno e di una villa privata di via dei Villini, in un contesto che nelle stesse schede tecniche viene definito ad alto livello di protezione. L’impressione, a leggere i documenti, è che si sia giocato impropriamente con la qualificazione della zona, identificata come zona «S3 asteriscato» e quindi a utilizzo misto pubblico-privato, che corrisponderebbero a zone B. Quindi, in base all’articolo 15 delle norme di attuazione del Piano paesaggistico regionale, il via libera sarebbe legittimo. Il servizio edilizia privata colloca l’immobile «in uno stato di notevole degrado» in mezzo a beni paesaggistici tutelati come la spiaggia del Poetto, Molentargius e le Saline di Stato. Ma autorizza un ampliamento volumetrico del 30 per cento rispetto ai 1603 metri cubi esistenti concedendo altri 180 metri quadrati che sarebbero utilizzati per attività commerciali. «Il nuovo corpo di fabbrica - è scritto nella proposta di intervento - ha una struttura portante in cemento armato, le tamponature in muratura e il solaio di copertura piano». Se le valutazioni che hanno condotto gli uffici comunali a dare il via libera, sia per il Nettuno che per via dei Villini, sono corrette si saprà molto presto: acquisito il servizio pubblicato dalla Nuova Sardegna nei giorni scorsi, la Procura della Repubblica ha incaricato il Corpo Forestale di compiere un sopralluogo. Il passaggio successivo sarà l’acquisizione formale degli atti amministrativi, compreso il parere favorevole firmato dalla Sovrintendenza architettonica e paesaggistica. Se tutto è in regola, il carico di cemento che grava sul Poetto sarà presto più pesante. Nel caso contrario saranno valutati i profili penali di una serie di decisioni che appaiono sconcertanti: abbattuti in base alla legge i chioschetti sulla spiaggia, il Comune autorizza nuovo cemento armato a meno di trecento metri dal mare. (m.l)