L'intervista
di Jacopo Norfo
Davide Carta, capogruppo del Pd: Massimo Zedda è in carica da due anni: quali sono i buoni risultati raggiunti da questa amministrazione e in cosa invece bisogna dare uno sprint per dare risposte concrete ai cittadini?
L' amministrazione ha colto alcuni importanti obiettivi del programma di governo, ma per una parte sono evidenti i ritardi ed il divario tra le aspettative dell’inizio della consiliatura ed i risultati fin qui raggiunti. Non è ancora visibile il senso del vero cambiamento che siamo stati chiamati a realizzare. Serve un cambio di passo, una seria accelerazione per raggiungere i risultati attesi.
Sul piano delle azioni positive, evidenzio che la condotta dell'amministrazione è tesa alla trasparenza e al rispetto delle regole, unitamente ad un forte intervento di taglio agli sprechi ed alla razionalizzazione della spesa. C’è anche una modalità diversa di gestione delle istituzioni, del Consiglio comunale,con una maggiore attenzione anche alle prerogative dell’opposizione. Evidente e forte il cambio di passo sul piano delle politiche per la mobilità, con un chiaro indirizzo per lo sviluppo della metropolitana di superficie, il potenziamento del trasporto pubblico locale, le piste ciclabili. Nel settore del turismo, importante lo sviluppo di una politica di sistema, con l’attivazione di un rapporto di collaborazione e coordinamento con i comuni di Pula e Villasimius.
Bisogna dire e ribadire, quanto sia significativa l'attivazione di azioni orientate al recupero di risorse a rischio di definanziamento, come i 6 milioni destinati ad un nuovo palazzetto dello sport e ridestinati alla manutenzione straordinaria dei principali impianti sportivi, le risorse per il porticciolo della piccola pesca di S. Elia, quelle per la casa dello studente di Viale La Playa ad opera dell’ERSU, nonché l’attivazione delle opere del lungomare di S. Elia e del Poetto. Ancora, le politiche per la sostenibilità energetica comporteranno un risparmio sulle strutture comunali.
Cosa non va bene? In prima battuta, l'Amministrazione difetta nella comunicazione di ciò che si sta facendo e di cosa si farà, è debole con i cittadini nella condivisione di un progetto di un modello nuovo di città che l’amministrazione vuole costruire. Senza questo anche le azioni positive si perdono e non sono visibili. Spesso infatti i problemi sollevati da tutti, imprese e dalle associazioni incluse, oltre che alle grandi scelte strategiche ed agli investimenti, che hanno bisogno di tempi lunghi, sono più legati alla mancanza di riposte su questioni quotidiane: dalla manutenzione delle strade e marciapiedi, all’igiene del suolo, al rumore nelle notti estive, al funzionamento degli uffici. Certo, anche su questi temi si deve intervenire con determinazione. Alcune scelte strategiche saranno pianificate nel bilancio di previsione 2013, come ad esempio l’attivazione di contratti pluriennali per le manutenzioni stradali, ma tanti altri interventi, anche e soprattutto a costo zero, necessitano di una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione.
È necessario creare una maggiore sintesi con una guida più politica dei processi decisionali che metta insieme il sindaco, la giunta e le forze politiche di maggioranza, e la definizione di una più stringente road map. Infine, affinchè si possa dare garanzia di risultato è necessario porre in essere una più consistente riorganizzazione della struttura amministrativa. In questi primi due anni sono iniziate alcune azioni importanti, ma una più decisiva azione va portata avanti, anche con l’incentivazione e il coinvolgimento del personale, lo sviluppo di un modello di lavoro per progetti e per processi.
Il centrosinistra a Cagliari aveva promesso il cambiamento, anche nei rapporti con la città: come si può raggiungere questo obiettivo?
C’è una necessità di spiegare meglio le scelte fatte, riprendere il filo di dialogo con la città, con le realtà sociali ed economiche che la animano. Serve ripartire dal principio di sussidiarietà, che metta al centro i mondi vitali, dalle imprese al volontariato culturale e sociale, in una logica di reciproci affidamenti, definizione di ruoli e costruzione di un progetto comune. E' preliminare a tutto e non più rinviabile, la riorganizzazione degli uffici, primo fra tutti l’Edilizia privata, il SUAP.
Altro aspetto importante è la progettazione di nuovi modelli di partecipazione dei cittadini. Lo stiamo facendo andando a riscrivere lo Statuto comunale e il nuovo regolamento sugli strumenti di partecipazione.
Inoltre, bisogna costruire un rapporto virtuoso con tutti i soggetti che a diverso titolo, hanno tanta parte nella vita dei cittadini e delle imprese. E' strategico un nuovo dialogo e condivisione dei processi con: l’Autorità portuale per la definizione dell’attuazione del nuovo Piano regolatore del Porto e per l’attivazione della Zona Franca Doganale; la società di gestione dell’Aeroporto per la crescita di Cagliari come città turistica; il Tecnocasic la cui gestione sta determinando dei costi di smaltimento dei rifiuti per i comuni dell’area metropolitana non più sopportabili dai cittadini; il Parco di Molentargius che con le risorse assegnate può segnare una prospettiva di crescita economica, anche con la ripresa dell’attività produttiva delle saline.
In tanti guardano al Pd come il partito che ha le maggiori responsabilità di governare, ma sinora non ha avuto alcun rappresentante in giunta. Questo benedetto rimpasto si farà secondo lei?
Il PD sente forte la responsabilità di fronte alla città di dover assicurare il raggiungimento dei risultati dell’amministrazione. I nostri elettori, i nostri militanti percepiscono un forte ritardo rispetto alle aspettative di vero cambiamento. Non siamo contenti. Abbiamo detto la nostra e continueremo a farlo per incalzare l’amministrazione rispetto alle priorità. In questo senso il gruppo del PD è unito in una comune lettura dell’attuale situazione dell’amministrazione della città, delle cose positive fatte, ma anche delle politiche che necessitano di azioni correttive e di una costante accelerazione delle scelte e degli atti amministrativi per dare risposte concrete.
Ci piacerebbe un Sindaco che, dopo due anni riprenda con noi a stare di più in mezzo ai cittadini ed ai loro bisogni. Io sono fiducioso e credo che ci sia la volontà di tutti per fare meglio. In particolare come PD vogliamo concorrere a ridefinire da un lato i modelli dei processi gestionali dell’amministrazione, per cercare di assicurare maggiore celerità ed efficacia ai processi decisionali e di attuazione da parte degli uffici, e dall’altro definire l’agenda politica dei prossimi tre anni.
In tal senso il PD non chiede un rimpasto, anche se non siamo contrari a scelte che il Sindaco potrebbe fare di modificazione della compagine assessoriale. Noi stiamo puntualmente evidenziando al Sindaco le carenze rispetto agli obiettivi sui diversi temi e le soluzioni che passano necessariamente attraverso un nuovo approccio organizzativo ed operativo che deve mettere insieme azione delle commissioni, azione degli assessori e riorganizzazione della struttura amministrativa. Sta al Sindaco decidere se in questi passaggi possa essere più utile anche il cambio di elementi della squadra di governo.
Poetto, anfiteatro, stadio e Tuvixeddu è il poker di patate bollenti ereditate dal centrodestra: come si possono davvero risolvere questi problemi cosi importanti per la città?
Il centrodestra ci ha lasciato un campo minato di grandi questioni irrisolte per l’assenza di scelte. Non si può pensare che questioni non gestite per vent'anni si possano poi risolvere con la bacchetta magica.
Relativamente al Poetto, dopo anni di stallo, l’amministrazione di centrosinistra è stata capace di adottare il PUL entro i termini di legge, unico comune in tutta la Sardegna con anche la procedura di VAS. La partita molto delicata è portare all’approvazione definitiva. Serve un di più di capacità di guida della complessità del processo di pianificazione, con la Regione Sardegna e tutte le istituzioni coinvolte, per arrivare entro i tempi più brevi possibili al “nuovo Poetto”, con un disegno coerente e compatibile delle attività che potranno essere svolte. Sul tema dei chioschi, credo che il Sindaco la Giunta non abbiano svolto per tempo e con forza, una giusta ed opportuna azione politica per fare una battaglia insieme ai proprietari delle attività per modificare il quadro normativo regionale, ben prima del tentativo svolto in extremis. Adesso è necessario accelerare i nuovi procedimenti autorizzativi per i chioschi che vogliono quanto prima riavviare l’attività.
Tra sei mesi partiranno i lavori per il nuovo lungomare che darà una nuova organizzazione e un nuovo arredo per rendere più bella e più fruibile la nostra spiaggia.
L’Anfiteatro tornerà presto ad essere la sede di spettacoli con una capienza di pubblico più limitata per ridurre l’impatto sul bene monumentale. Stiamo procedendo con celerità allo smontaggio delle impalcature, ormai inservibili e che hanno arrecato danni gravi , come evidenziato dalla Sovrintendenza Archeologica.
Su Tuvixeddu, l’amministrazione si sta inspiegabilmente attardando rispetto alla necessità di avviare la procedura d'intesa con la Regione e con il Ministero dei Beni Culturali per l'individuazione delle aree e delle fasce di tutela integrale e condizionata. Bisogna fare in fretta perché i risultati delle vittorie in tutte le sedi di giudizio legate all’azione della Giunta Soru e delle associazioni ambientaliste si possano tradurre negli strumenti pianificatori.
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La questione dello stadio S. Elia è complessa. L’amministrazione passata non ha vigilato sugli obblighi di manutenzione dello Stadio da parte della società Cagliari calcio e siamo arrivati al campionato scorso nel quale tutti i problemi della struttura sono emersi in modo drammatico. È evidente che la ricostruzione del S. Elia non può prescindere dalla presenza della principale squadra di calcio dell’isola, ma deve anche essere una struttura per lo sport al servizio della città e dell’isola, da utilizzare tutti i giorni e non solo 19 domeniche all’anno, con l'adozione di soluzioni tecniche ed architettoniche per sviluppare appieno la multifunzionalità. Serve a questo punto che anche la società Cagliari Calcio nella collegialità dei suoi massimi vertici societari si renda disponibile ad un confronto con l’amministrazione per immaginare insieme un futuro per il S. Elia. Serve senso di responsabilità per recuperare la fiducia perduta in questi anni. Da ciò che ho visto in queste ultime settimane mi sembra che ci sia l’embrione per riprendere un dialogo costruttivo.