La Marina
LA PIAZZA Cocci di bottiglie, cartacce e sporcizia, dopo la movida del sabato lo spazio pedonale al centro delle polemiche negli scorsi giorni fa ancora parlare di sé. «Servono le telecamere»
Ora Piazza Santo Sepolcro piange, almeno la domenica mattina quando, dopo la baraonda notturna del sabato, si ritrova sporca, ricoperta di cocci di bottiglie, cartacce tanto da far rabbrividire i cittadini cagliaritani dal risveglio mattutino. Lo spazio della Marina più chiacchierato degli ultimi giorni fa ancora parlare di sé. «Ecco piazza Santo Sepolcro alle otto del mattina. Questo è il concetto di libertà di cui si va parlando. Bisogna mettere delle telecamere e mettere multe serie a questi animali», scrive l’at - tore Gianluca Medas su facebook riportando la foto della piazza del quartiere “Marina”. Prima le mamme hanno firmato una petizione per libare l'area dai tavolini dei due nuovi locali, volevano che la piazza in cui giocano i loro figli continuasse a rimanere libera, almeno dalle 16 alle 20 con tanto di coinvolgimento diretto del sindaco Massimo Zedda che ha promesso soluzioni. Poi la rivendicazione dei commercianti, loro coi tavoli ci lavorano e oltre tutto occupano uno spazio ridotto che dà la possibilità anche ai piccoli con le biciclette di circolare, anche se qualcuno nelle serate della scorsa settimana di ragazzetti ne ha visti col contagocce. Nel frattempo anche il parroco di Sant'Eulalia Don Marco Lai aveva fatto presente che le condizioni imposte dalla Diocesi al Comune erano state trasgredite, insomma anche Don Lai non vorrebbe tendoni e sedie sul suolo del vecchio cimitero. Ma tornando a sabato notte Piazza Sepolcro che ora vede affacciarsi in particolar modo due locali era trafficatissima, da giovani e meno giovani. Tutti insieme hanno lasciato in piazza un semi lettamaio. Hanno apprezzato fin troppo birra e la libertà, così tanto da frantumare bottiglie di vetro e resti che sarebbero dovuti essere civilmente indirizzati alla spazzatura. Oltre a cercare di capire di chi sia effettivamente la responsabilità di tenere pulita la piazza, e se quindi i locali siano tenuti a curarla anche dal punto di vista della puliza, salta fuori in un attimo anche il discorso relativo al chiasso notturno e alla musica che darebbero fastidio ai vicini di Piazza Santo Sepolcro. Intanto però certo è che «ridurre uno degli scorci più belli della città ad un lettamaio difendendo il diritto al caos come valore di libertà è un’ipocrisia insopportabile».