L’ANNUNCIO DI ZEDDA
VIA ROMA Il sindaco: 500mila euro disponibili per sistemarlo. Ora una soluzione provvisoria con i tubi Innocenti nelle curve, poi una collaborazione con la società per il progetto definitivo
«Entro agosto si potrebbe avere uno stadio che potrebbe consentire alla società di giocare». Il conto alla rovescia per il ritorno del Cagliari al Sant’Elia è partito. La società vuole tornare in città, una volontà condivisa anche dal presidente della Regione (che martedì incontra Cellino e la Lega) e dal sindaco di Cagliari che ieri ha spiegato costi, tempi e modalità dell’ope - razione. «Il Comune ha messo da parte 500mila euro, previsti per la manutenzione del Sant’Elia, in riferimento alla tribuna e ai distinti, mentre si potrebbero mettere le gradinate con i tubi Innocenti nelle due curve». Si tratta della soluzione più rapida, che permetterebbe ai rossoblù di giocare in casa sin dalla prima giornata o giù di lì. La serie A comincia il 25 agosto e la previsione di Massimo Zedda è che lo stadio possa essere pronto per la fine di quel mese. Se la prima partita in calendario fosse in trasferta il Cagliari potrebbe evitare di finire a Trieste ed esordire direttamente al Sant’Elia. Fino all’inizio di maggio sembrava impensabile il ritorno a Cagliari, ma il pantano di Is Arenas ha accelerato l’operazione e Comune e società stanno cercando di risolvere tutti gli ostacoli. Il presidente Cellino nei giorni scorsi ha chiaramente detto di voler tornare al Sant’Elia e il vice presidente Pinna - che le sta seguendo in prima persona - ha confermato che le trattative con palazzo Bacaredda sono a buon punto. «Sui canoni arretrati non pagati dal Cagliari Calcio, due milioni e trecentomila euro, stiamo ragionando per eventuali rateizzazioni - ha confermato ieri Massimo Zedda - anche su questo da parte nostra c’è la disponibilità, bisogna analizzare voce per voce». IL PROGETTO DEFINITIVO Se coi 500mila già disponibili il Comune riesce a riportare il Cagliari in città, viene risolta l’emergenza ma resta una soluzione provvisoria coi tubi Innocenti. Il sindaco ieri ha confermato che la strada da seguire è quella della collaborazione pubblico-privato con la cosiddetta finanza di progetto (project financing). «Si individua un soggetto privato, che mette a correre risorse, insieme a un progetto e si può ragionare direttamente con un privato - ha precisato Massimo Zedda - trattandosi dello stadio l’unico interessato è o un privato in accordo con la società o la società stessa».
Ma ci sono anche risorse pubbliche disponibili. «Abbiamo inserito una richiesta nel piano-città nazionale, di venticinque milioni di euro, proprio per lo stadio», ha detto ieri il sindaco presentando il piano triennale delle opere pubbliche. Proprio nell’elenco degli interventi in agenda c’è la stima degli investimenti per il concorso internazionale di idee per il Sant’Elia del futuro e la finanza di progetto per l’intervento: 39,3 milioni fino al 2015. La trasformazione dello stadio è caldeggiata anche dal presidente della Regione che nel 2009 ha firmato una delibera che consentirebbe anche interventi radicali come la demolizione- ricostruzione. Sul Sant’Elia che verrà è intervenuto ieri anche il presidente della commissione Sport del Consiglio regionale Carlo Sanjust, che chiede un percorso certo in caso di ristrutturazione. «La Regione, trovando la copertura finanziaria, potrebbe intervenire con 40-50 milioni di euro da destinare, tramite il Comune di Cagliari, a rendere nuovamente la struttura un fiore all’occhiello per la città», spiega il consigliere Pdl e precisa che la società dovrà però dare garanzie di non trasferirsi altrove e trasformare il Sant’Elia ristrutturato in una «cattedrale nel deserto». Marcello Zasso