Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Don Lai: uso sbagliato della piazza

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 giugno 2013

Marina 

LA POLEMICA Il parroco di Sant’Eulalia proprietario di piazza Santo Sepolcro: «L’abbiamo concessa al Comune ma c’erano delle prescrizioni». Posti di lavoro a rischio? «Altre occasioni»

Da una parte gli imprenditori, che hanno chiesto e ottenuto le concessioni per piazzare i tavolini dei loro locali all’aperto, in piazza Santo Sepolcro e sulla pubblica via. Dall’altra un gruppo di mamme che, forti di decine e decine di firme, chiedono che lo spazio sia liberato, almeno nel pomeriggio, per permettere il gioco dei bambini in quello che considerano l’unico spazio protetto dalle auto di tutta la Marina. A fare da arbitro il sindaco Massimo Zedda, che dovrà mediare tra le due posizioni per cercare una soluzione che accontenti tutti. Questa vicenda ha diviso parte dell’opinione pubblica: c’è chi la considera marginale, chi parteggia per l’una e per l’altra “fazione ”, con toni a volte troppo accesi. Di mezzo ci sono posti di lavoro, garantiti dai proprietari dei locali, e la pianificazione di fruibilità della città. Chi finora non aveva aperto bocca è Don Marco Lai, parroco di Sant’Eulalia, che controlla anche la chiesa del Santo Sepolcro, da cui prende il nome la piazza contesa. «Quello spazio appartiene alla Diocesi e, in passato, è stato concesso al Comune a titolo gratuito. Ma c’erano delle condizioni » . Quali? Allora era previsto il divieto di piazzare bancarelle, con relativi ombrelloni. Credo che ciò chè è stato allestito nei giorni scorsi ricada proprio in questa categoria. E lo trovo sconveniente. Il Santo Sepolcro era un cimitero, ora è una chiesa: deve essere garantita la fruibilità. E questo vale anche per la piazza. Quindi quali sono le sue intenzioni? Così com’è, la situazione non va bene. Si è agito senza una concertazione con tutti gli interessati, che io ritengo fosse necessaria. Devono essere contemperate le esigenze dei bambini con il quartiere turistico. Siamo nel cuore della città. Ma l’obiezione degli imprenditori non di poco conto, è che togliendo i tavolini si mettono a rischio i posti di lavoro. Messo di fronte a questa rimostranza cosa risponde? Le buste paga vanno tutelate, ma l’occasione per la loro creazione si può trovare anche altrove. Lì deve essere garantito anche il servizio religioso, che, non dimentichiamolo, è offerto anche alla comunità ortodossa. Altra obiezione: la presenza dei locali garantisce la sicurezza della piazza e allontana i “fracassoni ”. Non è vero. Quella piazza col tempo si è trasformata in un orinatoio e la situazione, negli ultimi tempi, non è cambiata. Questo è un problema di civiltà. C’è una nuova postazione dei vigili urbani alla Marina, vorrei che ci fossero maggiori controlli. È una questione di decoro. Don Marco, cosa ha intenzione di fare? Ho ripreso in mano la vecchia convenzione e valutato i termini della concessione. È necessario valutare col Comune il da farsi. Ha già incontrato il sindaco? Gli ho chiesto di vederci. Gli ripresenterò la richiesta. E. F.