Ieri il rione è stato invaso da decine di artisti, il Comune ha pagato il materiale
Decine di writers hanno dipinto le pareti dei palazzi
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Street art contro il degrado, murales coloratissimi per spezzare il grigiore dei palazzoni e riqualificare (almeno visivamente) il quartiere. A Sant'Elia un'iniziativa così non si era mai vista.
Ieri decine di writers (professionisti e non) hanno invaso i portici dei famigerati palazzi Gariazzo e Bodano, tristemente noti per fatti di droga, e hanno cominciato a dipingere le pareti esterne. Al posto delle scritte oltraggiose contro le forze dell'ordine sono comparsi splendidi cigni. Gli artisti hanno lavorato fino al tramonto, dando libero sfogo alla fantasia e realizzando decine di piccoli capolavori. La zona ha cambiato completamente aspetto.
L'iniziativa è stata promossa dal Comune nell'ambito del progetto “Educativa di strada”. «A Sant'Elia c'è tanto orgoglio e voglia di riscatto», ha detto l'assessore alle Politiche sociali, Susanna Orrù, «alla giornata di festa hanno partecipato tre generazioni di residenti. I bambini hanno aiutato i grandi a dipingere, le mamme hanno cucinato per tutti: maxi grigliata di hamburger e salsiccia, formaggio e pomodori». Gli anziani hanno annuito di fronte ai nuovi murales che ricordano quelli di Orgosolo. «Proprio una bella idea», ha commentato Nicola, writer trentenne, «a Sant'Elia c'era troppa noia, quand'è così il rischio è che i giovani prendano direzioni sbagliate. In questo senso la street art rappresenta sicuramente una valvola di sfogo».
Il Comune ha acquistato i materiali (bombolette spray e gessetti). In programma anche laboratori di parkour (disciplina metropolitana nata in Francia). Un supporto prezioso è arrivato da Caterina Pisanu della cooperativa “Promozione e società” e dall'associazione “Sant'Elia Viva” (12 mamme del quartiere capeggiate dalla 55enne Luciana Saba). (p.l.)