Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Pienamente soddisfatto della ritrovata unità»

Fonte: La Nuova Sardegna
27 novembre 2008

GIOVEDÌ, 27 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Il sindaco aveva annunciato le dimissioni se non fossero cessate le divisioni e le accuse 



Nel pomeriggio vertice con la Giunta prima di decidere di restare alla guida del Comune




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «Mi dovrà sopportare ancora per un po’», sorride il sindaco Emilio Floris rivolto al vigile che presidia il consiglio comunale, poco prima di entrare in aula. In precedenza il primo cittadino aveva precisato ai giornalisti che, «essendosi ricompattata la maggioranza» (con un documento in cui si dichiara «massima e incondizionata fiducia») ed «essendo subentrati nuovi fatti» (le dimissioni del presidente della Regione Renato Soru), le dimissioni non hanno più ragion d’essere.
All’interno dell’assemblea consiliare i primi a stringergli la mano sono stati i consiglieri d’opposizione. Come dire: la lealtà del nemico. Poi si sono aggiunti anche i colleghi della maggioranza, ma con meno calore. Come dire: il fastidio di chi ha perso (la faccia) e ha dovuto fare un passo indietro. Le dimissioni annunciate l’altro ieri durante la riunione dei consiglieri di maggioranza «se le accuse di immobilismo fatte non fossero rientrate» hanno prodotto un documento in cui tutte le proteste sono state azzerate. In quell’incontro «dopo avere esposto le mie considerazioni - ha spiegato - sono andato via e la loro decisione è stata presa senza di me, liberamente. Quanto poi prodotto mi soddisfa in pieno anche per la ritrovata compattezza e unità, che io avevo chiesto. Inoltre va detto che sono sopraggiunti importanti fatti nuovi, come la crisi regionale, e questo ha modificato il contesto».
Per oggi sono stati convocati a Roma gli stati maggiori di Forza Italia compreso il sindaco. Le dimissioni di Renato Soru accelera tutti i giochi per la prossima candidatura a governatore. E anche Emilio Floris è in corsa, assieme al suo assessore alle Finanze Ugo Cappellacci e ad altri.
In Consiglio, il sindaco entra solo alle 19,30: ha voluto evitare di essere coinvolto in qualche dibattito su quello che era capitato in maggioranza. Una posizione, «questa, su cui ho avuto l’assenso della Giunta», aveva affermato poco prima. La scelta di andare in aula in tarda serata è legata all’assestamento di bilancio, su cui prende la parola e che sarà poi approvato con 25 sì e 5 no.
Nella prima parte della seduta assembleare i consiglieri di maggioranza avevano votato la lottizzazione di via delle Coccinelle, a Pirri. Un fatto quasi simbolico visto che su questa delibera la scorsa settimana c’era stata la rivolta di diversi consiglieri della maggioranza: An era uscita dall’aula e altri, Maurizio Porcelli e Stefano Schirru (di Forza Italia), si erano astenuti.
L’antefatto che aveva prodotto l’Emilio Furioso aveva preso le forme di due documenti: uno sullo stadio e l’altro, più generale, sull’immobilismo e sulla distrazione del sindaco e degli assessori in vista delle prossime elezioni regionali. «Un comportamento - aveva sottolineato il primo cittadino - che fa il gioco dell’opposizione. La maggioranza deve appoggiare il sindaco contro chi lo blocca, la Regione, e non criticarlo».
Durante l’incontro con la Giunta «abbiamo parlato anche dei campetti sportivi che dovranno essere realizzati sopra i parcheggi dell’Apcoa. Purtroppo da quando avevamo deciso - ha spiegato il sindaco ai giornalisti - è sopraggiunto pure il piano paesaggistico. E anche se la Regione ha detto che va tutto bene, non vorrei che poi arrivasse un avviso di garanzia al dirigente, come è già capitato». Sui campetti sportivi esiste un progetto assegnato dopo regolare appalto, ma che non parte per mille difficoltà poste dal Comune. «La questione sarà risolta - ha sottolineato il primo cittadino - ma prima voglio rivolgermi alla magistratura per verificare che i miei funzionari non corrano alcun rischio. Se poi non fosse possibile procedere, l’imprenditore sarà risarcito».
In consiglio comunale il sindaco sorride e saluta. C’è quasi un’atmosfera di festa (più nell’opposizione): il pericolo di andare tutti a casa è stato scongiurato. Ma in maggioranza su murrungiu non non è scomparso: è solo andato sotto la cenere.