Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Troppe ombre nella “città del sole”

Fonte: La Nuova Sardegna
20 giugno 2013

 

Il rapporto UrBes rileva l’eccesso di incidenti mortali, l’aumento dell’inquinamento e un’alfabetizzazione carente

    urbes
    qualità della vita






di Mario Girau

CAGLIARI. Troppi giovani muoiono in auto e in moto in provincia di Cagliari. L'impressione confermata dalla fila di lapidi nel cimitero di San Michele dedicate a under 34, ora è certificata anche dal rapporto UrBes pubblicato nei giorni scorsi. Un dossier metropolitano, misurato secondo i parametri del benessere equo e sostenibile, fatto,per il capoluogo sardo, più di ombre che luci. Ok l'aumento della vita media, soprattutto per i maschi; male il livello di competenza alfabetica e numerica sempre inferiore a quello nazionale. Preoccupanti, non è una novità, i numeri sul lavoro e sul benessere economico lontano di quasi due mila euro da quello medio nazionale. Qualche omicidio di troppo, ma acqua finalmente a gogò per una città non più schiava di serbatoi e autoclavi. Attenzione all'inquinamento.

Nel progetto Urbes, coordinato dall'Istat, ogni città è stata chiamata a leggere i dati che la riguardano, in modo da fornire una rappresentazione multidimensionale dello stato del benessere nella propria realtà locale e delle linee di evoluzione che si sono manifestate nel periodo dal 2004 al 2011-2012, in modo da includere anche la crisi economica iniziata nel 2008.

Nel 2010 la mortalità dei giovani tra 15-34 anni è stata pari a 1,2 per 10 mila abitanti nella provincia cagliaritana, un valore superiore a quello dell'intera regione (1,0), del Mezzogiorno (0,8) e dell'Italia (1,0). Il fenomeno interessa soprattutto gli uomini che, nel 2010, registrano 2,2 decessi contro 0,2 delle donne. Quasi una mattanza provocata in genere da alta velocità e disattenzione.

Sale l'aspettativa di vita in provincia di Cagliari: 79,5 anni per gli uomini e 85,4 per le donne, valori superiori a quelli del Mezzogiorno e alla media nazionale. Felici soprattutto i maschi che vedono ridursi le differenze di genere : il vantaggio femminile che nel 2004 era di 6,5 anni scende a 5,9 nel 2010. Dati positivi che compensano in parte la mortalità per tumore in età 20-64 anni pari, nel territorio cagliaritano, a 9,9 decessi per 10 mila abitanti, più di quella nazionale (9,0) e del Mezzogiorno (9,1). Un tipo di mortalità che in provincia di Cagliari colpisce maggiormente gli uomini -, 11,4 decessi contro 8,6 delle donne - registrando, nel 2010, per entrambe le componenti valori più alti della media nazionale. Superiore al dato medio italiano e anche del Mezzogiorno la mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso in età senile : 28,3 per 10 mila abitanti in provincia.

Nella città di Cagliari il valore del livello di competenza alfabetica degli studenti è, nel 2010/2011 pari a 190,8, uguale al Mezzogiorno, un filo superiore a quello provinciale (189,2) più consistente rispetto al dato regionale (185,3), ma di 10 punti inferiore a quello nazionale (200). Divario ancora più netto per quanto riguarda la competenza numerica: il valore 184,8 in città è 16 punti al di sotto del livello nazionale. Nell'anno scolastico 2010/2011 le donne registrano quasi 10 punti in più rispetto ai loro coetanei maschi.

Il benessere economico dei cagliaritani non è tale da far festa. Nel 2010 il reddito pro capite delle famiglie consumatrici nella provincia ha superato di poco 15 mila euro, leggermente più alto di quelle sardo (14.019 euro), di quasi 2.000 euro inferiore a quello italiano (17.029 euro).

Buono in città lo stato di conservazione degli edifici abitati costruiti prima del 1919, altalenante la spesa pubblica corrente pro capite del comune di Cagliari per la gestione del patrimonio culturale: nel 2011 l'indicatore risulta pari a 51,6 euro con un picco negativo nel 2006 ( 30,8 euro) risalito nel 2010 a 60,7 euro. Fruizione d'acqua potabile in città superiore al livello nazionale: tra il 1999 e il 2008 si è passati da 333 a 363 litri per abitante contro il valore costante del livello medio italiano fermo a 250 litri. Note meno liete riguardo alla qualità dell'aria. Il monitoraggio del materiale particolato "PM10" (particelle microscopiche di polveri e fumi derivanti dal traffico, impianti di riscaldamento, inceneritori etc) nel comune ha evidenziato che nel 2011 il valore limite per la protezione della salute è stato superato in 104 giorni. Da sottolineare che per Cagliari il numero dei superamenti dal 2008 è in continuo aumento.