Cagliari
17 Giugno 2013 ore 10:06
Tre diversi locali occupano il sagrato della storica chiesa della Marina. Gazebo, sedie e poltrone al posto di partitelle a pallone e corse in monopattino
piazzetta San Sepolcro
In piazza Santo Sepolcro i tavolini dei locali hanno sfrattato i bambini che usavano lo spazio di fronte alla storica chiesa della Marina come ritrovo per i loro giochi all’aperto.
Su Facebook monta la protesta dei genitori. Elisabetta Carta, curatrice della pagina fb ‘Piazzetta San Sepolcro: giocare liberi da gazebo e tavolini’, presenta così la loro iniziativa: “Da anni l’area destinata al gioco libero dei bambini di Marina e Stampace (ma non solo) è oggi parzialmente occupata da tavolini di un caffè cui il Comune ha concesso indiscriminata concessione. Intendiamo per questo coordinare attività a tutela della piazza e del diritto al gioco dei cittadini-bambini”.
Sulla piazzetta, infatti, apparecchiano i loro tavolini all’aperto tre diversi locali, due bar e un ristorante. La sera, quando i bambini erano soliti riempire il sagrato della chiesa, lo trovano occupato da gazebo, tavoli, sedie, e addirittura poltrone. Non c’è più spazio per organizzare una partitella di pallone, una corsa in monopattino o una sfida a nascondino.
I genitori chiedono che le diverse esigenze, dei bambini e degli esercizi commerciali, siano equamente tenute in considerazione dall’amministrazione comunale. “Auguro lunga vita e grandi affari ai baristi di tutto il mondo”, scrive un genitore, Walter Falgio, sempre sulla pagina facebook del gruppo. “Tutto questo non deve essere minimamente confuso con la nostra richiesta di regolamentazione a tutela anche di un uso collettivo e gratuito della piazza. Ribadisco la sostanza della petizione indirizzata al sindaco: un gruppo di genitori chiede che dalle 16 alle 20 in piazza San Sepolcro ci sia libertà di gioco per i più piccoli”.
Non ci sta a passare per ‘orco’ Davide Siddi, titolare del ‘Never Full’, il bar-ristorante, recentemente inaugurato, che occupa parte della piazza con i suoi arredi. “Noi abbiamo tutte le autorizzazioni, comunali e dell’Asl – spiega – paghiamo il suolo pubblico. Noi diamo valore all’area – conclude Siddi – non facciamo musica dal vivo, né diamo birra da asporto, anzi ripuliamo la pavimentazione da bottiglie e da tutto ciò che ogni notte viene lasciato dai frequentatori notturni della zona”.
"I dubbi sulle autorizzazioni e sui limiti, anche temporali, di occupazione dello spazio pubblico non sono stati ancora fugati dal Comune", si lamentano i genitori, nonostante della questione si stiano interessando alcuni Consiglieri di Palazzo Bacaredda come Enrico Lobina e Giovanni Dore. Inoltre non è chiaro neanche chi sia titolato a rilasciare le concessioni su piazzetta San Sepolcro che, essendo il sagrato di una chiesa, su cui gravano anche dei vincoli archeologici, "dovrebbe poter essere occupata solo dopo l’autorizzazione della Diocesi cagliaritana e non dell’amministrazione civica".