Code, caccia ai parcheggi, cassonetti pieni e sabbia che vira sempre più al grigio Qualche mugugno per lo stop all’esperimento del lungomare chiuso alle auto
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CAGLIARI. Primo weekend bollente (l’estate inizia venerdì prossimo ma sembrava che quest’anno non dovesse arrivare mai) e il Poetto assume il solito aspetto. Caotico, per niente bello e anche un po’ sporco. La coda lunghissima di auto che si allunga da Ponte Vittorio al Margine Rosso e giù sino all’ospedale Marino, automobilisti a caccia prima di un parcheggio dove lasciare l’auto e poi di un buco dove piantare l’ombrellone, cassonetti pieni di rifiuti e già straripanti di bottiglie alle 10 di mattina, maleducati che buttano per terra qualsiasi cosa e ragazzino a frotte che invadono la spiaggia. Il Comune ha presentato il Poetto “due punto zero”, quello del futuro, e intanto l’esperimento del lungomare senz’auto è già finito ma forse sarebbe stato il caso di prolungarlo ancora per qualche settimana, visto che nelle quattro settimane di sperimentazione (pur con l’incognita di un tempo non sempre sereno) qualche risultato lo aveva dato: se non altro un po’ meno di caos per la strada ma soprattutto la possibilità per i cittadini di godere di uno spazio in più dove poter correre, pettinare, andare in bicicletta o anche solo passeggiare senza il pericolo di essere investiti. Sabato e domenica è stata tutta un’altra storia. Pochi (nessun?) vigile urbano all’orizzonte e vai con i clackson a tutto volume per razziare un buco dove parcheggiare la macchina, possibilmente sulla sabbia. Con i residenti che – come al solito – sono stati costretti a fare i classici salti mortali (letteralmente) per uscire da casa. A proposito: nella spiaggia dei centomila prossima ventura – dall’ideazione al progetto ai cantieri: tutto molto bello – forse bisognerà pensare che il Poetto è anche un quartiere a tutti gli effetti e che magari i residenti hanno qualche necessità e non solo (come si ipotizza) la neceassità di un pass per entrare e uscire.
Ma il vero dramma per chi ieri si è recato al Poetto e lo farà magari per i prossimi tre o quattro mesi è stata la mancanza o quasi di uno straccio di servizio. Cero, le docce funzionavano ma la ferita dei baretti chiusi è ancora troppo fresca e di sicuro continuerà a sanguinare per tutta l’estate. In molti ma non tutti i proprietari di concessione hanno smontato le strutture ed è probabile che alla fine qualcuno (la maggioranza?) preferirà lasciare i baretti chiusi in attesa di eventi. Costa troppo montare e smontare i chioschi, con poche sicurezze di poter riprire in tempi brevi. Chi lo farà, sarà solo a proprio rischio e pericolo: riepertura a metà luglio se va bene (c’è il rischio che la burocrazia rallenti tutto), possibilità di lavorare due mesi e quindi la prospettiva di dover smontare di nuovo a fine ottobre. Ne vale la pena? Così già dal fine settimana è partito il fai da te, con l’arte di arrangiarsi alla cagliaritana che va sempre bene. In qualche punto strategico del Poetto sono comparsi i camper attrezzati per la vendita di panini e bibite. La folla dei bagnanti li ha presi d’assalto. Scommettiamo che per la spiaggia dei centomila sarà questa la soluzone dei prossimi mesi?(a.d.)