VIA PARACELSO. Dopo 11 anni di lavori il cantiere chiude ma le norme sono cambiate
Ancora da decidere l'utilizzo del Centro per l'autonomia
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Il cantiere del “Centro per l'autonomia” in via Paracelso, nel Quartiere europeo, dopo undici anni di attesa è finalmente chiuso, ma la beffa per il Comune potrebbe arrivare con il taglio del nastro inaugurale. Il progetto avviato nel 2002 è stato ultimato, ma la destinazione d'uso finale (struttura per la riabilitazione di pazienti con disabilità grave) potrebbe non rientrare tra le competenze socio-assistenziali dell'amministrazione comunale, bensì tra quelle dell'assessorato regionale alla Sanità. La consegna della struttura al Servizio patrimonio sarà effettuata in ogni caso entro luglio, poi la responsabilità passerà all'assessorato alle Politiche sociali del Comune.
L'ASSESSORE «Siamo in attesa di un parere degli uffici regionali», spiega l'assessore Susanna Orrù, «che valuti ammissibile l'utilizzo dell'edificio come centro riabilitativo comunale. Quando giungeranno le risposte, decideremo come muoverci». Se il giudizio dovesse essere negativo, si ufficializzerebbe lo spreco di un edificio costato oltre un milione seicentomila euro, che può contare su una superficie di duemila metri quadrati ripartiti su due piani e suddivisi in 42 stanze, più altre 15 tra servizi e locali tecnici. Nel progetto sono previsti anche una sala postura, un'ausilioteca, due ambulatori, due uffici per assistenti sociali e psicologi, due officine per gli ausili informatici e meccanici, oltre che gli uffici amministrativi e mini appartamenti arredati con sala, angolo cottura, camera e bagno.
ITER TRAVAGLIATO Dopo un passato lungo e tormentato, per la struttura si prevede un futuro altrettanto incerto. Nel corso degli anni ci sono stati numerosi cambi di programma: originariamente l'edificio avrebbe dovuto ospitare un centro di recupero per tossicodipendenti, poi un servizio di assistenza per disabili e in seguito anche un ricovero per anziani.
BOTTA E RISPOSTA Da tempo l'opposizione sta facendo pressing affinché si arrivi a una soluzione. «L'opera è completata, ma rischia l'abbandono e l'incursione di vandali», lamenta Maurizio Porcelli (Pdl), che aggiunge: «Non ci interessa quale utilizzo l'assessore abbia previsto: la struttura deve entrare in funzione al più presto». Pronta la replica: «La questione è puramente amministrativa», assicura Fabrizio Rodin (Pd), presidente della commissione Politiche sociali, «il Centro per l'autonomia vedrà la luce entro l'anno». Il tempo trascorso rende la situazione difficile: «Non è facile gestire un progetto ideato tanti anni fa con presupposti diversi da quelli attuali», conclude l'assessore Orrù, «ma nonostante questo valuteremo ogni soluzione possibile per non sprecare un'importante risorsa per la città. Non escludiamo anche un uso parziale del caseggiato, condividendolo con altre istituzioni». Per ora c'è spazio soltanto per ipotesi, in attesa del responso della Regione.
Luca Mascia