Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Siamo pronti alla sfida delle urne»

Fonte: L'Unione Sarda
27 novembre 2008

 
Il centrodestra stringe i tempi su programma e candidature

Il Pdl e tutto il centrodestra cominciano a puntare lo sguardo verso le elezioni anticipate: «Ci stiamo preparando al voto».
Lo sguardo resta puntato sul condominio avversario, ma il centrodestra sardo comincia a fare due conti in casa. Nella possibile partita a scacchi avviata da Soru, le dimissioni - anche se non si rivelassero irrevocabili - potrebbero restare tali sino a Natale (la scadenza degli ormai famosi trenta giorni). E questo scenario impone all'opposizione la necessità di accelerare in ogni caso il processo di avvicinamento alle urne. Programma e leadership dovranno essere svelati a stretto giro di posta (entro la prima metà di dicembre, assicurano i più informati). Il leader di Forza Italia Ugo Cappellacci non mostra tentennamenti: «Se qualcuno crede di intimorirci anticipando l'apertura delle urne, sbaglia di grosso. Siamo pronti al confronto elettorale con il centrosinistra». Anzi: «Siamo lieti che ci sia la prospettiva di accorciare di quattro mesi l'agonia del governo regionale». D'altronde, assicura il coordinatore azzurro, «abbiamo già fatto partire la macchina, con la consultazione della base e le primarie sul programma». Resta il nodo del candidato governatore: «Il nome si conoscerà al momento giusto».
«SIAMO PRONTI» Anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giorgio La Spisa assicura che l'impreparazione dell'opposizione ipotizzata da più parti non esiste. «Siamo pronti ad affrontare la campagna elettorale», spiega. «Al limite ci potrà essere una piccola accelerazione, ma nulla in grado di cambiare i nostri programmi». L'esponente del Pdl conferma i primi contatti nel centrodestra dopo il colpo di scena della dimissioni di Soru: «Ma stiamo facendo una valutazione interna, non c'è ancora alcuna iniziativa particolare». Nel calendario c'è «l'appuntamento del 13 dicembre, con i gazebo in tutta l'Isola per un contatto concreto tra il partito e i cittadini sardi». Sempre dal fronte azzurro del Pdl Mariano Contu lancia l'allarme «per una Sardegna ancora priva della legge finanziaria e del bilancio». I sardi «pagheranno nel 2009 un tributo ancora più grave di quanto già fatto nei quattro anni di esperienza col malgoverno Soru».
TEMPI STRETTI Mostra un po' più di preoccupazione («ma non certo per le elezioni») il leader di An Mariano Delogu, che da tempo chiede un accorciamento dei tempi nel percorso politico del centrodestra: «Se Soru manterrà le dimissioni, ci sarà la necessità di presentare candidature e programmi nel giro di pochi giorni». Il senatore cagliaritano ipotizza che la presentazione delle liste «dovrà avvenire non più tardi del 12, 13 gennaio, cioè a ridosso delle vacanze di fine anno». Impossibile quindi «perdere troppo tempo» perché «non dobbiamo farci trovare impreparati». Il collega di partito Antonello Liori torna sulla crisi in Consiglio: il braccio di ferro nel Pd «andava avanti da più di un anno e ora si è arrivati all'epilogo». L'esponente di An si augura che «la politica abbia il sopravvento sui personalismi di Soru». L'attenzione va alla Sardegna, «che ha bisogno di sviluppo sociale ed economico, posti di lavoro e proiezioni sicure per il futuro delle migliaia di giovani disoccupati». Matteo Sanna, altro consigliere di An esulta. «La decisione del governatore di dimettersi è un'ottima notizia per i sardi. Finalmente hanno la possibilità, dopo quattro anni e mezzo di sofferenze e umiliazioni, di liberarsi dal giogo soriano».
GLI ALLEATI Dall'Udc Roberto Capelli parla delle dimissioni di Soru come «una soluzione di buonsenso dopo quattro anni e mezzo negativi». Pierpaolo Vargiu (Riformatori) vede «una legislatura accorciata da una maggioranza dilaniata».
GIULIO ZASSO

27/11/2008