CARO-TARIFFE. L'80% degli autotrasportatori ha aderito al blocco di Unidos
Pili: «Situazione a rischio, il governo intervenga»
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Porti bloccati contro monopoli e aumento delle tariffe-merci. Unidos e Trasporto unito, il sindacato autonomo che ha coinvolto l'autotrasporto sardo nella protesta, in serata ha parlato di un'adesione allo sciopero «dell'80% della categoria».
L'ADESIONE E poi: «I nostri colleghi sono rimasti a casa, il piazzale è vuoto», dice Piero Muscas, segretario regionale di Trasporto Unito, che ieri a Olbia è stato tra i promotori del presidio che, all'Isola Bianca, ha visto la partecipazione del leader nazionale Maurizio Longo e del deputato del Pdl Mauro Pili, fondatore di Unidos. I manifestanti hanno consegnato ai passeggeri in partenza per la Penisola volantini per spiegare i motivi della protesta e fatto imbarcare i camion con i prodotti freschi: «Per non far danno al sistema economico e agricolo dell'Isola». Tre navi merci non sono salpate dall'Isola Bianca e da Cagliari. Blocchi anche a Porto Torres, Golfo Aranci e Livorno. A Cagliari, ieri sera, i manifestanti si sono accampati nei tir. La protesta proseguirà fino a venerdì alle 20: «A meno che il ministro Lupi», dice Murtas, «non convochi il vertice promesso e non ancora fissato sulla continuità».
IL PRESIDIO In mattinata il presidio all'Isola Bianca, con Pili e Maurizio Longo: «La Tirrenia sta mettendo in ginocchio la Sardegna. Bisogna reagire con tutti i mezzi a questo monopolio che mette le catene allo sviluppo dell'Isola. Deve cessare il furto di 72 milioni di euro che lo Stato regala alla Tirrenia senza giustificazione». Lo ha detto Pili all'avvio del blocco del porto gallurese. Quindi l'appello al governo: «Faccia in fretta ad affrontare la questione trasporto prima che che la situazione precipiti. Serve un'azione autorevole che ripristini la legalità del trasporto marittimo da e per la Sardegna. Non costringano i sardi a gesti ancora più forti. Il cartello degli armatori contro la Sardegna deve essere sconfitto con tutti i mezzi possibili. Il governo anticipi la condanna dell'autorità garante della concorrenza per il cartello degli armatori. Riscriva», conclude Pili, «le convenzioni e attivi subito il negoziato con Regione e operatori del trasporto per ripristinare condizioni minime di connessione tra la Sardegna e il resto del Paese».
IL GOVERNATORE «La decisione dell'Antitrust rappresenta uno snodo cruciale: l'auspicio è che finalmente venga messo nero su bianco ciò che tutti coloro i quali hanno provato a prenotare la traversata hanno constatato con i propri occhi, quindi venga riconosciuta la fondatezza delle nostre ragioni e venga sanzionato il cartello degli armatori che ha strangolato e sta strangolando l'Isola». Così si è espresso il governatore Ugo Cappellacci, in vista della decisione dell'Antitrust, attesa per il 19 giugno, che si pronuncerà sui ricorsi della Regione e dei consumatori contro il caro traghetti. E aggiunge: «L'obiettivo finale è ottenere l'effettivo passaggio, già previsto dal 2007, delle competenze sulla continuità marittima, con le relative risorse, alla Regione». Secondo Cappellacci, «la Sardegna deve autodeterminare la politica dei collegamenti via mare. I sardi non sono autostoppisti del mare né intendono vedere i propri diritti degradati a benevole e solo eventuali concessioni».
Lorenzo Piras