ISTRUZIONE. Saranno erogati dalla Fondazione Anna Ruggiu
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Non c'è solo il supporto del Comune e quello della Caritas. I nomadi di etnia rom che risiedono in città avranno anche borse di studio per un totale di seimila euro per poter studiare nelle scuole superiori. A bandirle è la Fondazione Anna Ruggiu che da oltre un decennio mette a disposizione un numero variabile di borse di studio per favorire la scolarizzazione dei giovani di etnia rom presenti nel territorio regionale.
L'iniziativa, che nei primi anni prevedeva tra i destinatari anche gli studenti delle scuole medie, è ormai riservata a quanti frequentino le scuole superiori. «Un'evoluzione che deriva dal fatto che la scolarizzazione a livello di scuole medie è sempre più diffusa e che, nel contempo, vanno crescendo le iscrizioni alle scuole superiori», spiega Gianni Loy, presidente della Fondazione. «Già l'anno scorso alcuni dei beneficiari avevano ottenuto la promozione alla quarta classe delle superiori. Ciò fa sperare che, già partire dal prossimo anno qualche giovane rom possa incominciare a frequentare l'università».
Quest'anno, la dotazione delle borse di studio, in caso di un numero sufficiente di domande meritevoli, potrà essere incrementata grazie alla partecipazione della Fondazione del Banco di Sardegna che ha recentemente deliberato di sostenere l'iniziativa.
«Il progetto», aggiunge il docente universitario di Diritto del lavoro, «è fondato sulla convinzione che l'istruzione possa costituire un elemento favorevole per il superamento degli ostacoli che si frappongono al raggiungimento di una effettiva uguaglianza da parte dei componenti delle comunità rom, che in numero sempre maggiore già possiedono la cittadinanza italiana, ed allo stesso tempo favorire sempre più la comprensione interculturale e migliorare il livello di convivenza, non sempre felice, tra la comunità indigena ed i gruppi etnici di più recente immigrazione».
Il sostegno economico verrà concesso a ragazzi e ragazze che avranno ottenuto nel corso dell'anno scolastico l'ammissione alla classe successiva i un corso di istruzione secondaria o che abbiano terminato il relativo ciclo di studi che, sulla base dei giudizi degli insegnanti, mostrino il maggior intendimento e la migliore propensione alla prosecuzione degli studi.
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