Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Non accetto queste critiche, me ne vado»

Fonte: La Nuova Sardegna
26 novembre 2008

MERCOLEDÌ, 26 NOVEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari

Il sindaco Floris sbatte la porta e i contestatori della maggioranza fanno marcia indietro 



«O l’accusa di immobilismo viene ritirata o le mie dimissioni saranno irrevocabili»




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «La pensate così? Mi accusate di immobilismo? Bene, allora me vado: dò le dimissioni», il sindaco Emilio Floris ha annunciato ieri pomeriggio di voler lasciare la poltrona di primo cittadino durante l’incontro coi consiglieri di maggioranza. Poi ha salutato e non ha aspettato che i consiglieri dicessero la loro. E se n’è andato. Ma la decisione definitiva sarà annunciata oggi, in Consiglio.
«Questa notte - ha poi spiegato più tardi il primo cittadino - voglio dormirci sopra. Inoltre la Giunta è composta da tredici assessori con cui abbiamo fatto un percorso assieme che non possono essere escluse da questa decisione».
Ieri pomeriggio, durante l’incontro coi consiglieri di maggioranza, il sindaco era diventato l’Emilio Furioso, ma non nei toni. L’aplomb l’ha mantenuta per tutto il monologo in cui ha rifiutato l’accusa di immobilismo e quella di non tenere conto del Consiglio. «Io sono per la concertazione - ha spiegato più tardi - per il dialogo, non sono come il presidente della Regione Renato Soru, che decide da solo. Ma il comportamento di un vasto gruppo di consiglieri della maggioranza va contro gli interessi del centrodestra. Gli ostacoli li mette la Regione, non certo il sindaco. Io non accetto queste critiche. Per questo ho detto “se la pensate così, le mie dimissioni sono irrevocabili”».
Tra ieri e l’altro ieri il sindaco ha sentito tutti i partiti della coalizione e ognuno ha dato al sindaco il suo appoggio. Ma il primo cittadino non ha digerito «quello che, tramite i comunicati, è stato detto sulla stampa. Tra l’altro sono stato informato di queste critiche solo tramite i mass media».
Appena il primo cittadino se ne è andato dalla riunione, i consiglieri hanno fatto subito marcia indietro e, dopo una discussione interna, hanno diramato un comunicato (firmato da tutti i capi gruppi della maggioranza) in cui si fa marcia indietro: «A seguito di un incontro collegiale - si legge nel documento - i consiglieri di maggioranza ribadiscono la massima e incodizionata fiducia nella persona del sindaco Emilio Floris e, coscienti della pluralità e difficoltà dei temi che interessano l’intera cittadinanza, con sintonia e coesione ripropongono con rinnovato vigore la volontà di realizzare il programma del sindaco, che ha avuto ampio consenso popolare, a partire dai problemi più urgenti che affliggono la nostra città». Poco dopo un consigliere (Aurelio Lai) ha precisato che le proteste erano atate solo unu murrungiu...
Il timore delle dimissioni del primo cittadino, insomma, è stato accusato come un colpo sotto la cintura, anche perchè assieme a lui andrebbero a casa tutti i componenti dell’assemblea. Inoltre anche i partiti del centrodestra hanno fatto pressione sui consiglieri: le dimissioni del sindaco del capoluogo dell’isola sono viste come un boomerang. A questo punto il primo cittadino si trova in una posizione di forte vantaggio. Da tempo era infastidito da su murrungiu sua maggioranza. E I due documenti di protesta interna gli hanno permesso di sbattere la porta e di uscirne vittorioso. Da un lato i rumori si sono subito placati: ieri gran parte dei consiglieri che hanno partecipato all’incontro nascondeva disperatamente la volontà del sindaco di dare le dimissioni; dall’altro il primo cittadino ha un’ottima occasione per sondare che cosa il suo partito vuole fargli fare da grande (candidato presidente alle regionali?, alle europee o che altro?). Oggi la decisione definitiva. In un caso e nell’altro l’Emilio Furioso ne esce rafforzato.