L'ARTISTA. Stampacino, ha raccontato la città a cavallo tra l'800 e il '900
Giuseppe Boero realizzò la statua di piazza Matteotti
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Mano d'oro, mente arguta, e il genio di chi l'arte ce l'ha nelle vene. Stampacino, classe 1876, Giuseppe Boero, noto Pippo, ha disegnato e scolpito Cagliari. È sua la statua di Giuseppe Verdi in piazza Matteotti. È l'alba del Novecento. Il 27 gennaio del 1901, nella redazione dell'Unione Sarda arriva la notizia della morte di Giuseppe Verdi. Il giornale è in viale Umberto, il direttore Marcello Vinelli. Parte da lui l'idea di dedicare al compositore toscano un monumento. Nino Alberti, redattore e critico musicale del quotidiano, è entusiasta. Nasce la segreteria organizzativa e un comitato d'onore con le autorità cittadine: tutti pronti ad avvallare l'iniziativa. Pippo è al suo esordio, allora venticinquenne si offre di realizzare il busto in onore di Verdi. Il primo dicembre, alle 16, il telo cade. Per la città riunita nella piazza è un gran giorno, per Boero un successo sorprendente. L'anno dopo replica: l'ateneo cittadino torna agli antichi fasti dopo che la legge Matteucci, nel 1862, l'aveva declassato tra i meno importanti del regno d'Italia. L'associazione degli studenti universitari gli commissiona un monumento sobrio: la storia inginocchiata, lo stemma del capoluogo sardo e un'epigrafe dettata da Ottone Bacaredda. Scultore di talento ma anche caricaturista. Alla sua penna non sfuggì nessuno della Cagliari che più contava allora.
Sara Marci