Mancano passerelle, mappe tattili e segnali acustici ai semafori
Non si tratta di una bocciatura in tronco, ma la sufficienza è ancora molto lontana. A valutare l'accessibilità della città e dei suoi servizi ai portatori di handicap sono gli stessi invalidi che la vivono quotidianamente tra mille difficoltà. E il giudizio, per ora, rimane negativo in attesa di una rivoluzione urbanistica e culturale.
GLI OSTACOLI La lista degli ostacoli da affrontare ogni giorno per Raffaele Campus, non vedente, è lunghissima. «Cagliari non è ancora una città a misura di disabile - dice - ogni marciapiede nasconde un'insidia: buche, lampioni e cassonetti che ostacolano il passaggio, gradini troppo alti. Ma non solo, segnali acustici ai semafori per l'attraversamento pedonale fuori uso ed escrementi di cane non raccolti rendono difficile ogni spostamento». Una semplice passeggiata si trasforma in un'odissea anche per mamme con passeggino e invalidi temporanei in sedia a rotelle.
Sette mesi fa il Comune ha inaugurato con la Coadi (la Consulta dei disabili) un progetto sperimentale per l'abbattimento delle barriere architettoniche nei quartieri di Villanova e San Benedetto.
LE ISTITUZIONI «La disponibilità delle istituzioni è stata da subito totale - dice Nicola Grandesso, componente della Consulta - grazie ai sopralluoghi compiuti da rappresentanti di varie disabilità abbiamo completato la mappatura degli interventi da eseguire». Tra i siti più inaccessibili della città, paradossalmente, viene indicato anche il neonato Parco della Musica. La piazza, inaugurata soltanto due anni fa, ha molte mancanze. «L'ascensore che collega piazza Nazzari al parco non è mai entrato in funzione e le scalinate della piazza sono sprovviste di passerelle per il passaggio delle carrozzine», prosegue Grandesso. E gli ostacoli non finiscono qui: «Agli ingressi non esiste una mappa tattile per non vedenti e all'interno del parco, fontane e laghetti non sono segnalati con pavimentazioni in rilievo, carenze inammissibili per una struttura così moderna».
IL COMUNE Per Maurizio Chessa (Pd), presidente della Commissione Lavori Pubblici le responsabilità non ricadono soltanto sull'amministrazione. «Il Comune sta facendo la propria parte, i lavori di rimozione delle barriere architettoniche partiranno a breve, ma non è solo la città a dover cambiare, devono farlo anche i cittadini. Serve maggiore senso civico e più rispetto per il prossimo». Il progetto è solo all'inizio e interessa per ora due quartieri, ma se porterà benefici significativi potrà in futuro essere esteso a tutta la città.
Luca Mascia