Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Insorge il Lirico: «Zedda è Pinocchio»

Fonte: La Nuova Sardegna
6 giugno 2013

 

La protesta rumorosa dei lavoratori per il taglio ai contributi destinati al teatro, tra slogan e riferimenti al burattino

    la protesta del teatrio lirico davanti al comune






di Mauro Lissia

CAGLIARI. Fischietti, trombe da stadio, un paio di enormi forbici tra le colonne di fronte al municipio e sui volti le maschere di cartone con l’immagine di Massimo Zedda, il naso bianco e lunghissimo, a forma di parallelepipedo. Ed è al grido di «Pinocchio, Pinocchio» che un centinaio di musicisti e impiegati del teatro lirico hanno assediato per quasi due ore il palazzo comunale di via Roma, muniti di striscioni e cartelli, decisi a farsi sentire. Pinocchio, poi «mojito, mojito» e slogan assordanti con Zedda che non s’è fatto vedere perché - riferiscono dal Comune - non era in ufficio. E’ solo l’ultima, disperata manifestazione inscenata dai lavoratori della Fondazione, la cui protesta è divenuta allarme quando la Regione ha annunciato il taglio del contributo pubblico in mancanza di un piano di rilancio del teatro in linea con le esigenze di austerità. «Due mesi fa - ha spiegato Massimiliano Cecalotti, del sindacato interno al teatro - eravamo qui a parlare con i capigruppo. Ma soluzioni non ne sono state trovate. Ora siamo di nuovo davanti al Comune, ci piacerebbe sentire che cosa ha da dire il sindaco». C’era anche la segretaria regionale della Uil, Francesca Ticca: «Il Lirico - ha detto - è un pilastro fondamentale e deve essere salvaguardato. È una situazione incomprensibile, si deve trovare una via d’uscita per dare garanzie ai lavoratori e alla cultura». La decisione di tagliare il contributo è tutta della Regione, ma i sindacati ne attribuiscono l’origine alla scelta di Zedda di nominare Marcella Crivellenti sovrintendente, in aperto contrasto con la volontà generale: «C’è paura e rabbia per il taglio del cinquanta per cento del contributo ordinario 2013, che colpirà sulla loro pelle tutti i dipendenti della Fondazione. Senza un rapido reintegro nei collegati alla finanziaria regionale, si prefigura un arresto produttivo. Il presidente e sindaco Massimo Zedda e il sovrintendente Marcella Crivellenti - è scritto in una nota diffusa l’altro ieri - sono i principali responsabili, con il loro immobilismo, di questo disastro. Hanno disatteso clamorosamente ad uno dei loro principali obblighi istituzionali, la buona gestione e la tutela dei contributi certi della Fondazione ». Responsabilità e poi immobilismo, a sentire i sindacati del Lirico: «A tre settimane dall'avvenuto taglio non è stato neppure convocato un consiglio di amministrazione». Dove la sola voce ufficialmente fuori dal coro resta quella di Gualtiero Cualbu, che con una recente nota ha attaccato aspramente le gestione Zedda-Crivellenti.

L’attenzione è puntata sulla Procura della Repubblica che indaga Zedda con le accuse di falso e abuso d’ufficio, poi sul Tar che tra venti giorni dovrà trattare le questioni poste dai candidati alla sovrintendenza esclusi Angela Spocci e Mauro Meli, oltre che dal membro del cda fatto fuori da Zedda, Giorgio Baggiani.