TEATRO. Un centinaio di dipendenti manifestano sotto il Municipio. Lite Crivellenti-Regione
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Fischietti, cori rabbiosi e un paio di forbici enormi davanti all'ingresso del Municipio. In una lama la Regione, nell'altra il Comune. La protesta dei dipendenti del Lirico s'infiamma sotto i portici di via Roma e scatena un aspro botta e risposta tra la soprintendente Marcella Crivellenti e i vertici di viale Trento. Frecciate sui tagli, sul teatro in ginocchio per la gravissima crisi economica. Il pomeriggio elettrico comincia con la mobilitazione di più di cento dipendenti guidati dai leader regionali dei sindacati confederali.
BOTTA E RISPOSTA A ruota arriva la presa di posizione della manager di via Sant'Alenixedda: «È da respingere il tentativo di scaricare le colpe dei tagli sulla dirigenze del Teatro», fa sapere in una nota. «Questa vicenda ha evidenti connotazioni politiche». Chiara l'allusione alla Regione: «L'ipotesi di taglio fu avanzata anche nella scorsa Finanziaria». La Crivellenti se la prende anche con «la mancata presentazione del piano pluriennale» dei fondi destinati alla cultura, «il cui termine scadeva nell'agosto del 2012». E ricorda che «è stato già concordato coi dirigenti regionali dell'assessorato competente un nuovo termine per la presentazione». Non si fa attendere la risposta della Giunta: «Smentisco categoricamente quanto affermato dalla sovrintendente», sibila Antonio Conti, direttore generale dell'Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione. «Non è stato concordato alcun un nuovo termine per la presentazione del piano».
PROTESTA IN VIA ROMA Sono più di cento sotto i portici di via Roma, tra dipendenti e sindacalisti. «Non possiamo permettere che trecento lavoratori finiscano per strada. Il teatro è tassello fondamentale, va salvaguardato»: Francesca Ticca, segretario regionale della Uil, è categorica. Il leader della Cisl Oriana Putzolu rincara la dose: «Questa vertenza è l'ennesima dimostrazione del non ascolto da parte delle istituzioni al grido di allarme dei lavoratori». Sul volto di molti dipendenti del Lirico una maschera di cartone con l'immagine di Zedda, all'altezza del naso un cono di carta. «Di tutte le promesse fatte durante la campagna elettorale non ne ha mantenuta nemmeno una», attacca Roberto Camarra, segretario generale Slc Cgil. «Ci aveva garantito una dirigenza in grado di tirar fuori il Teatro dal baratro. La situazione è peggiorata».
LA POLEMICA A innescare la miccia la sforbiciata della Regione al contributo ordinario erogato annualmente al Teatro. «Abbiamo subito un taglio del cinquanta per cento», spiega Massimiliano Cecalotti, Usb e Rsu. Cifre alla mano: da 9 milioni e duecento mila euro a quattro milioni e mezzo. «È inaccettabile, rischiamo la chiusura», aggiunge Mimmo Contu, segretario territoriale della Cisl. «Il piano di risanamento non è stato presentato entro i termini di legge, per questo il finanziamento è stato tagliato», polemizza Simone Guarneri, Rsu della Uil. Annalisa Pittiu, della Cisl punta l'indice contro la Crivellenti: «Non ha le capacità per gestire il Teatro». Alberto Frau, coordinatore territoriale della Fistel Cisl chiede «lo sblocco dei finanziamenti e una partecipazione congiunta dei lavoratori nelle nomine dei responsabili».
Sara Marci