Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Il bunker costa caro maxi risarcimento del Comune

Fonte: Sardegna Quotidiano
29 maggio 2013

Monte Mixi

 

TAR Dopo quarant’anni di attesa il municipio dovrà pagare 260mila euro a un imprenditore che non è mai riuscito a realizzare il palaghiaccio nella struttura per «l’inerzia pura»

Il Comune perde la causa per il Palaghiaccio mai realizzato nel bunker di Monte Mixi. Il Tar si è pronunciato a favore dell’imprenditore Francesco Atzori: palazzo Bacaredda dovrà scucire 191.093,06 euro. Denari ai quali si aggiungono altre voci tecniche, come il pagamento delle spese in giudizio, la restituzione di somme versate dal privato e spese vive, per arrivare a 260mila. Progetti edilizi stilati dal privato, interessi, danno di svalutazione della moneta: i capi di accusa contro via Roma, insomma, non mancano. La Camera di consiglio, presieduta da Francesco Scano si è riunita il 13 febbraio e ora è arrivata la sentenza. Il ricorso presentanto da Atzori, per la «risoluzione del contratto di concessione dell’im - mobile-bunker Monte Mixi e indennizzo danni subiti» figura tra le situazioni debitorie potenziali o in corso di definizione nella delibera comunale dello scorso 24 aprile. Il Tar si era già espresso con una sentenza provvisoria a ottobre 2011, riconoscendo «gravi colpe del Comune» nell’intricata e lunga questione del Palaghiaccio mai nato. Con la sentenza del Tribunale amministrativo regionale si chiude una causa che va avanti da 40 anni.

QUARANT ’ANNI IN ATTESA A fine 1973 Francesco Atzori firma un contratto con il Comune, dopo aver ricevuto l’ok dalla commissione Edilizia, per creare una pista di pattinaggio sul ghiaccio vicino all’Amsicora. E i problemi iniziano quasi subito. Il Municipio non rispetta l’ac - cordo, nel 1983 Atzori presenta addirittura un ricorso al presidente della Repubblica, ma il Quirinale risponde che è competenza del giudice ordinario. Il Comune non risponde alle lettere inviate da Atzori (fatto bollato dal Tar come «inerzia pura») e nel 1996 lo stesso Comune propone di rivedere progetto e convenzione. Nel 1998 Atzori porta un nuovo progetto, con la clausola della concessione di 29 anni appena entrava in possesso della struttura. Tutto siglato nel 2000, ma sei mesi dopo da via Roma arrivano le voci di un possibile cambio di bunker. È di due anni dopo la proposta formale di spostare il Palaghiaccio in un altro bunker, quello di via Rolando, che ora ha il tetto trasformato in giardino con panchine. La Soprintendenza dice no: è il 2004, entra in scena la Magistratura. Cinque anni dopo il Tribunale fa un passo indietro, e Atzori si rivolge al Tar. Da via Sassari notano la totale inefficienza della pubblica amministrazione. Che infatti viene condannata a pagare un bel po’ di soldi pubblici al privato per un progetto innovativo per l’epoca, e mai realizzato. P. R.

APPESE ECCO LE CAUSE APERTE DI RECENTE

Sono decine le cause che il Comune si trascina anche da decenni, tra costruttori di case, mancate convenzioni e lavori incompleti. Quattro, invece, le maxi-cause notificate recentemente dagli uffici contabili comunali. Tre riguardano argomenti piuttosto noti. Il Cagliari Calcio nel 2012 chiede 25 milioni di euro perché sostiene che i lavori del Sant’Elia siano a carico del Comune. La Safab spa vuole 13 milioni per la strada mai creata a Tuvixeddu, tra via Cadello e via San Paolo. La De Sanctis spa a gennaio ricorre per 12 milioni e mezzo di euro per i lavori fatti del parco della Musica. Poco nota è, però, la causa che vede il privato Carlo Rais, che ha un cantiere nautico in viale Pula, chiedere a via Roma danni per oltre 16 milioni di euro. Motivo: “danni da inquinamento causati da canale di scarico” nello stagno di Santa Gilla.