Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tecnocasic, Serci lascia

Fonte: L'Unione Sarda
29 maggio 2013


MACCHIAREDDU. Approvato ieri il bilancio consuntivo del 2012
 

Via libera al bilancio del Tecnocasic. Ieri l'assemblea del Cacip, socio unico della società, ha approvato il rendicondo del 2012 ma ha perso l'amministratore unico Oscar Serci che alla scadenza del mandato triennale ha rifiutato la proposta di rinnovo dell'incarico (resta direttore generale del Cacip). L'assemblea è stata quindi riprogrammata tra due settimane per procedere alla nomina del nuovo amministratore.
Il Tecnocasic si occupa dell'erogazione dei servizi idrico-ambientali. In particolare gestisce la piattaforma che comprende impianti per il trattamento dei rifiuti solidi urbani, industriali e tossico-nocivi e delle acque reflue urbane e domestiche. Trenta i Comuni dell'area vasta serviti, oltre a Cagliari, di cui i tre forni di Macchiareddu smaltiscono i rifiuti.
Con un giro d'affari superiore a 59 milioni e 250 dipendenti, il Tecnocasic è la terza società della Sardegna per fatturato e personale ed è la seconda piattaforma polifunzionale ambientale d'Italia. Nel 2012 ha trattato 130 mila tonnellate di rifiuti urbani e 6 milioni di metri cubi di reflui dei Comuni. Nel settore acque, la piattaforma acquista 60 milioni di metri cubi d'acqua nel Flumendosa che vengono distribuiti alle industrie e alimentano lo stagno di Santa Gilla. L'impianto di compostaggio ha trattato 53 mila tonnellate di rifiuti organici trasformandoli in compost che viene usato per giardini, vivai e dall'ente foreste come fertilizzante.
L'impianto di smaltimento dei rifiuti si avvale di tre forni uno dei quali trasforma il calore in 50 megawatt di energia che viene utilizzata in parte per alimentare gli impianti della piattaforma e in parte (19 megawatt) viene venduta a Enel energia.
I forni hanno una capacità di smaltimento di 750 tonnellate al giorno ma ne smaltiscono circa 400 giacché hanno marciato solo per 290 giorni mentre per i restanti 76 sono rimasti fermi per manutenzione. Il bilancio 2012 ha prodotto un attivo che è stato utilizzato per circa il 65% per pagare i costi di smaltimento degli inerti prodotti dalla bruciatura dei rifiuti secchi. In mancanza di una discarica di servizio, richiesta alla Regione da sei anni, la società spende infatti 8,4 milioni di euro all'anno per conferire le ceneri alla Tecnoserdiana. (f.ma.)