Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Fenicotteri, sale e turismo

Fonte: L'Unione Sarda
27 maggio 2013


Festa dei 20 anni dalla prima nidificazione. Zedda e Contini: un patto per lo sviluppo
 

A Molentargius interventi per oltre 20 milioni di euro
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Vent'anni dopo un altro baby boom . I fenicotteri hanno deciso di far nascere i loro piccoli qui, ancora una volta a Molentargius, e nidificato in quantità industriale. Nel 1993 il primo grande spettacolare miracolo in rosa tra i palazzi e il traffico, oggi si replica con numeri da record: le previsioni dicono che ci saranno dai 10 mila ai 15 mila neo pulli. Cagliari e l'area vasta si candidano a diventare il primo sito in Europa per gli appassionati di ornitologia e aspirano a conquistare fama internazionale con un Parco enorme, tra le città e il mare, che dovrebbe produrre molto di più in termini di turismo, occupazione e sviluppo.
LA GIORNATA Ieri c'è stata festa per celebrare il compleanno. Porte aperte, gite in battello, tour in pullman, passeggiate, pedalate, mostre, laboratori, bird watching e un convegno con amministratori, esperti, giornalisti (Lello Caravano e Tonino Oppes) che allora si occuparono della cronaca di quello strabiliante fenomeno che si voleva tenere segreto per non disturbare gli uccelli. Una tavola rotonda per sottolineare che sarebbe bello che Molentargius fosse vissuto a pieno sempre, ogni giorno, e che - come spiega Vincenzo Tiana di Legambiente - «c'è bisogno di uno slancio, di azioni forti per innalzare il livello di interesse». Politico. Perché se è vero che le buone intenzioni non mancano, è anche vero che siamo ancora molto indietro.
I SINDACI Mauro Contini, sindaco di Quartu e presidente dell'Ente di gestione, parla di «valorizzazione di tutto il Golfo degli Angeli, ma anche di un legame ideale che arriva fino a Villasimius». Propone al sindaco del capoluogo, seduto a fianco e con cui discute molto a bassa voce durante i lavori, «di pensare a lavorare insieme anche sul Poetto, perché il litorale è unico, non può essere diviso tra Comuni, le scelte devono essere omogenee, al di là dei colori politici», e ricorda «la lungimiranza di un sindaco che mi ha preceduto (Graziano Milia) che ha pensato a come tenere aperte tutto l'anno le strutture sulla spiaggia». Massimo Zedda raccoglie l'invito, sostiene anche lui che bisogna adottare una strategia univoca, formare «un'agenzia», e traccia il percorso - senza soluzione di continuità - che comprende Santa Gilla, Sa Perdixedda, via Roma, il lungoporto, Su Siccu, Sant'Elia, Calamosca, Sella del Diavolo, Poetto, Saline, Molentargius, Terramaini. Aggiunge anche Monte Urpinu. Per dire che veramente «viviamo in un luogo meraviglioso» che va salvaguardato e usato. Tutti d'accordo poi sul fatto che dalle Saline bisogna ricominciare a estrarre e commercializzare la materia prima.
L'APQ Bruno Paliaga, responsabile dell'area marina di Capo Carbonara e direttore del Parco, fa sapere che «entro giugno sarà firmata la convenzione che darà il via agli interventi previsti nell'Accordo di programma quadro siglato con la Regione a ottobre 2012». Complessivamente ci sono finanziamenti per 15 milioni di euro più altri 5 milioni dagli assessorati all'Ambiente e all'Industria (a valere sui Por Fesr, Fse, Feasr), e 500 mila euro del “Life”. Obiettivi: mettere a sistema le differenti risorse per restituire un bene identitario alle comunità locali, «anche ai fini di una fruizione turistica integrata, migliorando l'accessibilità e integrando le potenzialità dell'offerta turistica, balneare, culturale e naturalistica. «Si partirà dal ripristino degli argini, presupposto essenziale per rimettere in funzione le attività saliniere. Una produzione di nicchia, che dovrebbe costituire l'esempio di come la protezione può essere coniugata con la valorizzazione economica».
Cristina Cossu