Allarme lanciato dal titolare del Miraggio, parte un’interrogazione di Paolo Casu Soluzione alternativa: tensostrutture al posto dei fragilissimi pannelli di legno
di Stefano Ambu
CAGLIARI. La rimozione dei chioschetti del Poetto non è un gioco, perché i baretti non sono fatti di mattoncini Lego che si possono mettere e togliere senza danni. Lo ha scoperto Piero Marci, titolare del Miraggio: è stato il primo a iniziare le operazioni di rimozione delle strutture appoggiate al "plateatico", la piattaforma che sostiene bagni e struttura centrale. Ed è stato il primo a scoprire che le lastre di legno, durante le operazioni di smontaggio da parte di una ditta specializzata, si spaccano. Morale della favola: l'operazione smonta e rimonta deve ripassare per forza di cose in falegnameria: «Impossibile – spiega Marci – non rompere le parti di legno durante la rimozione. Stiamo parlando di costi aggiuntivi e imprevisti». I pezzi dei bagni, quelli rimasti integri e quelli spaccati, sono stati smontati, imbragati e portati via. E l'operazione continuerà ora con il pezzo forte: la struttura adibita alla somministrazione di bevande, gelati e panini.
«Andremo comunque avanti – spiega Marci – a questo punto non ci possiamo certo fermare». Il rischio è che non si tratti di un caso isolato: tutti i baretti sono stati realizzati con gli stessi materiali e seguendo le stesse indicazioni. Il consigliere comunale Psd'Az Paolo Casu preannuncia un'interrogazione: «È stata una vera sorpresa- spiega- i titolari delle attività non si aspettavano certo un risultato del genere al primo, previsto, intervento di rimozione. Chiederò ( all'assessore all'urbanistica Paolo Frau, ndc) se sono state rispettate le linee guida. Mi sembra evidente che, considerando quello che sta succedendo, la procedura smonta-rimonta ha poco senso. Gli operatori non possono permettersi continue spese non messe in preventivo». Lo stesso Casu proporrà una soluzione: «In attesa che si trovi una soluzione definitiva- spiega- sarebbe meglio ripiegare provvisoriamente su tensostrutture, magari appoggiate sulla piattaforma lignea: non costringerebbe i gestori a grandi spese. E garantirebbe ai cagliaritani una continuità del servizio al Poetto». Altri problemi per i gestori: ieri mattina è emerso durante un incontro in Municipio che, per isolare le parti di piattaforma di legno rimaste vuote dopo la rimozione delle strutture, occorrerà una recinzione meno semplice e più costosa di quella che i titolari si aspettavano. Gli operatori hanno proposto delle soluzioni alternative: tra queste anche la sistemazione di travi in legno per chiudere momentaneamente lo spazio rimasto senza copertura.
Sorge un interrogativo: se lo smontaggio fosse avvenuto nei termini stabiliti, prima delle piogge invernali, la situazione sarebbe stata la stessa?