Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Ridateci i soldi» circoscrizioni nel mirino

Fonte: Sardegna Quotidiano
21 maggio 2013

Debiti

 

 LA BEFFA Gli ex consiglieri dei parlamentini stavano aspettando rimborsi dal Comune, ma l’interpretazione di via Roma è stata diversa: ora sono loro a essere debitori dell’amministrazione

Passare in poco tempo da creditori a debitori, dopo aver assaporato l’idea di vedersi restituire una piccola somma di cui erano stati privati. Chi pensava che sarebbe stato il Comune a rimborsare presidenti e consiglieri delle ex circoscrizioni cagliaritane (con l’unica sopravvissuta, la Municipalità di Pirri), è rimasto deluso. Dopo la sentenza emessa dal Tar Sardegna che dichiarava illegittima la delibera del Consiglio comunale di Cagliari - la numero 99 del 28 novembre 2001, che stabiliva il taglio del gettone di presenza per i membri delle circoscrizioni (non la metà, ma un terzo di quello dovuto ai consiglieri comunali), si era diffusa in città la convinzione che, dopo una lunga serie di calcoli, dovesse essere il Comune a sborsare decine di migliaia di euro. Secondo quanto stabilito dalla sentenza, infatti, il gettone dovuto ai consiglieri circoscrizionali sarebbe dovuto essere di 75mila lire (metà delle 150mila dovute ai colleghi di via Roma) e non di un terzo, ovvero 50mila. Nient ’affatto, però. Almeno stando alla lettera inviata nei giorni scorsi dal servizio Affari generali (più precisamente dall’ufficio Decentramento) agli attuali componenti della Municipalità pirrese e agli ex consiglieri di circoscrizione. L’interpretazione data dagli uffici, infatti, individua il valore del gettone di presenza di questi ultimi in 45mila lire, pari a 23,50 euro. Cioè la quantificazione decisa nella delibera comunale numero 52 del 3 luglio 2000: invece di ricevere l’equivalente di circa 12,50 euro a gettone (a partire dal novembre 2001), consiglieri ed ex dovrebbero restituire 2,58 euro al Comune. Ossia, per dirla come nella lettera, «quanto corrisposto in eccedenza dalla data di insediamento, al fine di effettuare le dovute compensazioni anche a valere sulle prossime liquidazioni». Un’interpretazione che ha lasciato di sasso in molti, con qualcuno già pronto a valutare azioni legali. «È una situazione ancora in fieri, ma resta il fatto che sia un’interpretazione discutibile », dice il consigliere provinciale Emanuele Armeni, per due mandati consigliere a Pirri. «Molti dei presunti debiti dovrebbero essere ormai prescritti, ma è paradossale che si passi dall’essere ipotetici creditori verso il Comune a debitori», spiega il consigliere provinciale Pd. Dello stesso avviso Gabriele Anedda, presidente della commissione Sport in Municipalità: «Ipotizzando un’entrata media di 120 euro al mese a consigliere, moltiplicandola per i 60 mesi di mandato, ognuno dovrebbe dare mille euro al Comune. Un salasso, specie per quelli di noi senza un lavoro».

F. A.