Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Bordata contro le crociere «Non portano guadagni»

Fonte: Sardegna Quotidiano
21 maggio 2013

CONFINDUSTRIA

 

Le crociere portano soldi solo alle crociere. E alle Autorità portuali. Questa, in sintesi, l’analisi di Confindustria sul turismo galleggiante. «Turista è chi dorme», precisa l’osservatorio dell’Ebnt, l’ente costituito dai sindacati dei datori di lavori e dei lavoratori del mondo del turismo. E proprio partendo dai dati dell’osservatorio che il responsabile del turismo di Confindustria, Davide Collu, esprime le sue perplessità sugli investimenti riservati ai turisti che sbarcano nel porto di via Roma. «I crocieristi non dormono (com’è ovvio) presso le strutture ricettive del territorio, normalmente non consumano pasti presso i ristoranti, non prendono taxi, non assistono a spettacoli, non effettuano acquisti rilevanti presso gli esercizi commerciali e, comunque, gravitano (com’è ovvio) solo nel centro e nelle aree prossime al terminal per poche ore», spiega Collu. «In termini di economia turistica presso i porti di sosta, dunque, di cosa parliamo? La ricaduta diretta è sostanzialmente irrilevante per il territorio, eccezion fatta per le Autorità portuali, delle quali, tuttavia, non sono noti i numeri relativi». Le ricerce annuali dell’Ebnt hanno analizzato il comportamento dei crocieristi che sbarcano a Cagliari, evidenziando il carattere “mordi e fuggi” della loro visita: «Il 20-30 per cento dei crocieristi non scende mai a terra, e tra chi lo fa oltre la metà non si trattiene per più di 3 ore, e nessuno oltre le 6 ore». Alla luce di questi dati Confindustria è critica sull’accordo tra istituzioni appena siglato per accogliere chi sbarca in via Roma e Collu smonta punto per punto questa idea di promozione turistica per il capoluogo. «Le crociere sono ascrivibili al settore turistico solo in riferimento alle società che gestiscono le crociere medesime. Apprendiamo, invece, che il Comune, la Provincia e la Camera di Commercio hanno completato ed avviato un progetto di accoglienza che comprende, tra le altre cose l’offerta ai crocieristi di visite guidate alla città, esibizioni folk presso il luogo di sbarco, degustazioni, ecc. - spiega il consigliere di Confindustria incaricato per il turismo - in senso generale, un osservatore superficiale o poco attento potrebbe salutare positivamente quest’iniziativa “unitaria” che punta a “valorizzare ” il capoluogo con un “investimento promozionale”. “Investimento”però significa normalmente che ci si attende un ritorno economico, altrimenti si tratta di una “spesa”.Nel caso specifico - le crociere che fanno tappa in città - che dimensioni ha il “ritorno” economico atteso? ». L’idea di offrire servizi ai crocieristi, magari a prezzo agevolato, secondo Davide Collu (general manager del T-Hotel) appare in netto contrasto con l’idea stessa di crociera su cui si fonda quel tipo di impresa turistica. «La mission degli operatori crocieristici è quella di offrire “prodotti-va - canza” completi - oggi diremmo all inclusive - comprendenti, attraverso un’infinita varietà di opzioni, alloggio, pensione completa, spettacoli, svaghi, sport, ecc., “trattenendo” a bordo la spesa degli ospiti. Soluzioni “chiavi in mano” che, per il turista/crocierista, rappresentano, tra le altre cose, la certezza che, volendo, può non spendere niente di più di quanto previsto nel “pacchetto” che ha acquistato. Una certezza che, in epoca di crisi economica, è quanto mai preziosa e, sempre più spesso, una necessità: budget predefinito e controllato». Secondo Confindustria, quindi, il turista che si affida al pacchetto in crociera ha «un’attitudine alla spesa “extra- nave ” minima; che, infatti, si limita normalmente a terra ad un consumo al bar o all’acquisto della tradizionale cartolina». Dal 2007 al 2009 sono state svolte indagini specifiche su crocieristi in arrivo a Cagliari e il dato che spicca è il malcontento per i negozi chiusi, il 27 per cento degli intervistati aveva bocciato Cagliari per questo motivo e il 13 per cento aveva comunicato di non volerci tornare. Gli interventi in questo campo sono in continuo aumento, perchè con i negozi chiusi nemmeno la cartolina si può comprare. Per Confindustria il fatto che i crocieristi si possano trovare bene nelle poche ore che passano in città non basta, come non basta investire risorse per agevolare il turismo “mordi e fuggi”. «Quanto dovremmo contribuire nei confronti dei vettori, dei B&B, degli hotel, degli intermediari e di tutti quelli che propongono e vendono –lo - ro sì! –Cagliari (e la Sardegna) in Italia, in Europa e nel Mondo? - chiede Collu - Con quali criteri vengono valutati e programmati e gli interventi promozionali? Su quali basi informative ex ante? Con quale monitoraggio e quali misurazioni ex post? È possibile che nel 2013 si proceda ancora per presunzione, ventilando prospettive generiche e non verificabili? Dov’è il Piano di marketing di Cagliari-destinazione turistica? Quali sono le iniziative previste per il 2014? Quali gli obiettivi e le scelte strategiche della destinazione? ».

Marcello Zasso