Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I crocieristi portano soldi. Anzi no

Fonte: L'Unione Sarda
21 maggio 2013


I DATI. Lite sulle cifre tra Autorità portuale e Confindustria: «No alla spesa di soldi pubblici»

Massidda: «Vantaggi indubbi, evitiamo l'ennesima guerra»
Il crocieristi portano benefici alla città? Sì, secondo i dati diffusi in più occasioni negli ultimi anni dall'Autorità portuale e dagli enti locali. No secondo l'Ebnt, l'Ente bilaterale nazionale del turismo che in numerosi studi certifica che a un indubbio incremento di traffico crocieristico mondiale non fanno riscontro ricadute sui sistemi economici locali.
Una tesi utilizzata ieri da Davide Collu, direttore del Thotel e consigliere incaricato per il turismo di Confindustria Sardegna, per sostenere che «è inutile spendere soldi pubblici per progetti di accoglienza che non hanno alcun ritorno economico per il territorio». Perché, sostiene, «la quasi totalità dei turisti da crociera ha, per necessità o per scelta, una minima attitudine alla spesa extra-nave che, infatti, si limita normalmente a terra ad un consumo al bar o all'acquisto della tradizionale cartolina. Una prassi, secondo Collu, evidente a qualsiasi osservatore».
I FONDI DELLA DISCORDIA Il riferimento è ai 20 mila euro destinati dalla Camera di commercio all'accoglienza dei circa quattromila croceristi giunti in città sabato con una nave della Royal Caribbean. Secondo la camera di commercio si è trattato di un «investimento», dunque una spesa finalizzata a un ritorno economico futuro, secondo Collu di una «spesa», cioè un esborso fine a se stesso.
DATI CONTRASTANTI Che i punti di vista, e i dati diffusi, differiscano è noto. Nel 2010 l'Autorità portuale (presidenza Paolo Fadda) distribuì 5485 questionari ad altrettanti croceristi chiedendo loro, tra le altre cose, quanto spendessero a terra. La risposta fu: una media di 61 euro per lo shopping e 28 per i pasti. Totale: 89 euro. Ma secondo l'ultimo studio su “L'impatto delle crociere in Italia: lavoro e reddito prodotto nel 2011” la cifra è differente: 15 euro a testa. Le due ricerche escludono i costi delle escursioni organizzate che secondo le analisi dell'Ente bilaterale per il turismo sono di circa 80 euro a testa. Una cifra pagata a bordo delle navi della quale solo 20 resta sul territorio.
MASSIDDA: VANTAGGI INDUBBI Piergiorgio Massidda, presidente dell'Autorità portuale, parte da qui per replicare e dimostrare che i vantaggi economici per la città sono indubbi. «Ammettiamo che sia esatto il dato più pessimista, cosa che a noi non risulta: significherebbe che nel 2011, considerato che sono sbarcati a Cagliari 232.300 turisti, sono rimasti a negozianti e ristoratori tre milioni e mezzo di euro dallo shopping o dai taxi o da un caffè o un gelato e quattro milioni e mezzo per i servizi connessi alle escursioni. Prendete i numeri degli altri anni e fate le vostre moltiplicazioni. Vi sembrano dati irrilevanti?»
LA RIPARTIZIONE In realtà, a leggere i dati dell'ente turistico (la cui fonte principale è Assoporti, l'associazione che raggruppa i porti italiani), si scopre che non è corretto utilizzare il totale dei passeggeri presenti su una nave per fare i conti sulle ricadute economiche sul territorio perché, mediamente, un terzo resta a bordo, un terzo scende a terra per brevi passeggiate e il restante terzo partecipa alle escursioni.
«NON FACCIAMO GUERRE» Indipendentemente dalla correttezza dei dati, Massidda fa una considerazione: «Dovremmo collaborare anziché farci la guerra», aggiunge il presidente dell'Autorità portuale, «e dovremmo farlo anche se le crociere ci portassero un solo euro in più perché con la crisi che viviamo non ci possiamo permettere di perdere una sola opportunità. Non suicidiamoci, come abbiamo sempre fatto, con le guerre intestine. A me pare che gli albergatori stiano diffondendo strumentalmente dati inesatti per demonizzare un turismo in grandissima espansione e che a loro sottrae fette di fatturato».
Fabio Manca

 


L'ATTACCO. Davide Collu
«Sul turismo
ancora troppo
dilettantismo»
Invita a lasciare da parte gli slogan e i «proclami superficiali» e a non «creare false aspettative ed illusioni». Perché gli studi dimostrano che «la ricaduta diretta del traffico croceristico è sostanzialmente irrilevante per il territorio, eccezion fatta per le Autorità Portuali, delle quali, tuttavia, non sono noti i numeri relativi». E quella indiretta - dice - «è, se possibile, anche più limitata ed evanescente perché non è noto alcun dato relativo ad eventuali ritorni di croceristi che, conosciuta la città come ennesima tappa del tour in nave, l'abbiano poi scelta come destinazione e comprata a livello individuale».
È un attacco deciso quello che Davide Collu, consigliere di Confindustria per il turismo, fa all'Autorità portuale e agli enti locali. Un'accusa di gestione dilettantistica del settore turistico, di mancanza di pianificazione, di improvvisazione.
«Si sostiene che offrendo ai croceristi che trascorrono qualche ora a Cagliari un benvenuto di diverse gratuità, si favorisce l'immagine positiva della città. Potrebbe avere senso», osserva Collu, «ma allora che cosa dovremmo fare per i turisti veri, quelli che scelgono Cagliari come destinazione e pagano, che trascorrono le notti in alberghi cittadini, usano i taxi o noleggiano un'auto, fanno shopping e vanno agli spettacoli, oltre al caffè e alla cartolina dei croceristi? Quanto dovremmo contribuire nei confronti dei vettori, dei B&B, degli hotel e di tutti quelli che propongono e vendono - loro sì! - Cagliari (e la Sardegna) in Italia, in Europa e nel mondo?». «Con quali criteri», si chiede Collu, «vengono valutati e programmati e gli interventi promozionali? Su quali basi informative? Con quali misurazioni ex post? È possibile che nel 2013 si proceda ancora per presunzione, ventilando prospettive non verificabili? Dov'è il Piano di Marketing di Cagliari-destinazione turistica? Quali sono le iniziative previste per il 2014? Il sospetto», conclude, «è che, ancora una volta, sia più facile attivare iniziative che, al di là di un po' di colore, non comportino alcuno sforzo serio di impegno, studio, programmazione, valutazione. Noi siamo disponibili a qualsiasi seria interlocuzione orientata ad affrontare con consapevolezza e cognizione di causa il difficile percorso che ci aspetta sul mercato». (f.ma.)