Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, si comincia coi flop In calo tessere e biglietti

Fonte: La Nuova Sardegna
21 maggio 2013

 

Teatro semideserto per i balletti del festival di Sant’Efisio, solo 700 per Bollani La preoccupazione dei sindacati è per il taglio drastico del contributo regionale






CAGLIARI. Dopo i flop a ripetizione sul fronte sindacale arrivano gli insuccessi sul fronte artistico per la nuova sovrintendenza del teatro lirico: i dati sulle vendite degli abbonamenti sono tutt’altro che incoraggianti, ma ancora peggiori sono i numeri che riguardano la biglietteria in questo primo scorcio di stagione. Sulle tessere c’è l’ufficialità, perché è stata la stessa Marcella Crivellenti a parlare di cinquemila abbonati. Si tratta però di numeri da verificare, perché secondo fonti sindacali almeno 600 degli abbonati hanno acquistato soltanto tre spettacoli - l’Otello, ilMacbeth e l’Amico Fritz - riservandosi poi di confermare l’abbonamento per la parte autunnale del programma. In ogni caso la differenza con l’anno scorso è significativa: circa 500 abbonati in meno, che vuol dire il dieci per cento.

Ancora più preoccupanti i dati ufficiosi sugli spettacoli: alla prima rappresentazione del balletto, nel festival di Sant’Efisio, erano presenti non più di settanta paganti. Un flop pauroso che si è ripetuto alla replica. E’ mancato il pienone persino per Stefano Bollani, un pianista jazz diventato ormai una star di livello internazionale con frequenti comparse in televisione: la metà del teatro era vuota, appena 700 i biglietti staccati malgrado Bollani interpretasse musiche di Gershwin. Al contrario gli spettacoli organizzati e proposti da operatori privati - quelli con Paolo Fresu e Renzo Arbore - hanno fatto registrare il tutto esaurito.

Fin qui gli esiti commerciali dell’avvio di stagione. L’attenzione dei sindacati però è rivolta a tutt’altro: il taglio del contributo regionale, di cui arriverà in cassa meno della metà rispetto all’anno scorso, è destinato a mettere a rischio la sopravvivenza stessa del Lirico. L’assessore regionale ai beni culturali Sergio Milia è stato chiaro: i soldi non partono perché finora il consiglio di amministrazione della Fondazione non è riuscito a proporre un piano di risanamento e di rilancio credibile. La risposta della sovrintendente Crivellenti è arrivata puntuale: taglio immotivato, non ci sono criticità. Come dire: va tutto bene. Ma l’impressione diffusa - e confermata dai sindacati nelle note dei giorni scorsi - è che la Regione abbia voluto prendere le distanze in modo concreto dalla scelta del presidente Massimo Zedda di imporre a parte dell’organo amministrativo e al personale del teatro la scelta della Crivellenti. Scelta peraltro ancora sotto giudizio: il 26 giugno il Tar tratterà in udienza pubblica i ricorsi presentati contro la nomina da due dei canditati esclusi, Angela Spocci e Mauro Meli. L’inchiesta penale è invece in stallo: per ora Zedda resta indagato con le accuse di falso e di abuso d’ufficio. (m.l)