MOLENTARGIUS
Cagliari verso il primato per la nidificazione dei fenicotteri, invaso anche il fortino. Schiusa tra 15 giorni
In Spagna lo chiamano flamenco perché si muove come Banderas, qui è il fenicottero (phoinix ptéron, dalle ali rosse) comunemente detto in zona “gentiarrubia” perché ravviva i tenui colori di acqua e cielo. I mobilissimi colli lunghi si sono affezionati ai cagliaritani, così tanto da aver nidificato ancora e così tanto da aver fatto balzare la cittadina del sindaco Zedda nella pole position delle uova depositate, in ballo il primato in Europa. Tredicimila fenicotteri seduti contemporaneamente tra i parchi di Molentargius e quello di Santa Gilla. Quindi tredicimila coppie, mariti e mogli che si apprestano a diventare genitori di una creatura per ora racchiusa dentro un uovo dalle dimensioni di un’aran - cia allungata e covata nei piccoli crateri fitti costruiti negli isolotti («tutti occupati», fa sapere l’ingegner Tiana, presidente di Legambiente e dell’as - sociazione Parco del Molentargius). È soprattutto la siccità del Nord Africa e la primavera troppo piovosa in altri siti ad aver condotto gli uccelli rosa della famiglia dei Ciconiformi attorno alla città. L’ornitologa Alessia Atzeni li definisce in fondo «una specie globalizzata», insomma si muovono a seconda delle esigenze senza fare troppe storie. «E ancora sono così antichi che sono estremamente specializzati in ciò che devono fare». L’ac - coppiamento inizia coi colli lunghi e dritti dei maschi, la femmina sceglie quello che le piace di più. Il tutto dura una manciata di secondi et voilà, l’uo - vo è fatto. «Sono animali fedeli, almeno per un anno stanno insieme, ma ci sono stati anche casi di divorzio», racconta Atzeni. I superstiti col collo dritto che si vedono ancora in giro sono i single, tutt’altro che felici e consapevoli si dover aspettare un altro anno prima di riscoprire le sensazioni dell’amore. Rimarranno in gruppo e isolati mentre accanto le prime famiglie badano all’uovo. «Uno a coppia, raramente sono stati due. Qui a Cagliari i piccoli nasceranno tra due settimane », spiega ancora l’ornitologa che invita i quartesi a mettere i fiocchi rosa alle porte. «Lì sono più anziani e i loro piccoli nasceranno a giorni». Quando saranno nati la madre e il padre, genitori molto premurosi del regno animale, lo riconosceranno dal verso. «Sembrano tutti uguali in realtà loro si conoscono bene», parla la Atzeni come se quei tredicimila abitanti fossero i cittadini di Guspini o Capoterra. «Dobbiamo ritenerci fortunati, ci hanno scelto ancora», anche se qualcuno quest’anno per la prima volta ha deciso di nidificare il “vacanza” nelle città dell’arte, in Toscana e a Venezia. «Da noi tornano perché stanno bene e per questo tutti dobbiamo proteggerli. Sarà importante segnalare cani randagi nella zona, sono il pericolo numero uno». I fenicotteri si muovono insieme, basta un niente per farli scappare tutti. «Una volta scoppiò un palloncino, un’altra ancora un cigno nero sparse il terrore». Vanno protetti e rispettati come specie sensibile di Cagliari. Che potrebbe tra due settimane vedere raddoppiata la “gentiarrubia”. Virginia Saba
ASSESSORI FRAU: «È UN MIRACOLO» VISITA IN PULMINO DELLA ARGIOLAS
«Un miracolo che si ripete», ha commentato l’assessore Paolo Frau. «Ci lascia meravigliati il fatto che ancora abbiano scelto la nostra città per raddoppiare la loro popolazione, ci fanno diventare una delle zone più importanti d’Europa. Sosteniamo i lavori nel Parco di Molentargius, vogliamo che i cittadini lo visitino e ringraziamo i comuni limitrofi per l’attenzione al tema». Sul pulmino elettrico del Parco, l’assessore al Turismo Barbara Argiolas ha visto con l’obiettivo le famiglie rose coi futuri figli cagliaritani.
L’ECOLOGISTA TIANA LODA IL PARCO «FESTEGGIAMO VENT’ANNI DI UOVA»
«La prima nidificzione avvenne nel 1993 e possiamo festeggiare quindi i 20 anni», ha dichiarato lì’inge - gner Vincenzo Tiana, Presidente di Lega Ambiente e della Associazione Parco di Molentargius. «A Cagliari abbiamo due colonie importanti, curioso è scoprire che hanno nidificato anche nel fortino con le pareti in pietra, sembra lì a posta per loro. Se sono qui è perché Molentargius è in buona salute ecologica». Ai cittadini chiede il massimo rispetto. «Ringraziamo soprattutto il lavoro della Forestale», i protettori dei fenicotteri.