L'annuncio a sorpresa di Francesco: «Sardi sempre entusiasti,
il legame tra la vostra terra e la mia Buenos Aires è antichissimo»
Dal nostro inviato
Anthony Muroni
CITTÀ DEL VATICANO «Voglio salutare i vescovi sardi e i pellegrini che sono con loro qua in piazza». Una breve interruzione, a sottolineare il giubilo che arriva dalle postazioni riservate ai circa cento fedeli isolani ammessi nell'area riservata, accanto al palchetto papale. «Siete entusiasti voi sardi, eh? E allora vorrei cogliere l'occasione per annunciarvi che desidero visitare il Santuario della Madonna di Bonaria a Cagliari. E probabilmente questo accadrà in settembre».
LA SORPRESA Papa Francesco è così. Semplice, sorprendente, affettuoso. Monsignor Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, aveva forse da tempo intuito che il pontefice si preparava ad accettare il suo invito a visitare Bonaria, recapitato all'indomani dell'elezione assieme agli auguri di rito: «Ma sapevo che a dare l'annuncio, nel caso, sarebbe stato direttamente lui». L'arcivescovo, in ogni caso, non avrebbe rivelato il segreto nemmeno a se stesso, contribuendo a moltiplicare l'effetto-sorpresa di ieri mattina.
LA FESTA Sono le 11.20 quando Bergoglio annuncia di voler fare un pellegrinaggio a Bonaria, cinque anni dopo il suo predecessore Benedetto XVI: i sardi, che già si erano conquistati la palma dei più "chiassosi" tra i gruppi ammessi all'udienza generale di ieri (in piazza San Pietro c'erano centomila fedeli), esplodono in un nuovo boato e intonano "Deus ti salvet Maria", insieme ad altri canti mariani e a un inno di devozione al Papa. Tra i presuli isolani si sprecano i sorrisi: monsignor Paolo Atzei, arcivescovo di Sassari, annuisce felice e monsignor Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero-Bosa parla fitto col collega Sebastiano Sanguinetti, che invece guida la Diocesi di Tempio-Ampurias, monsignor Ignazio Sanna, arcivescovo di Oristano, provvederà ad affidare al suo profilo Facebook, a cerimonia conclusa, un asciutto ma entusiasta pensiero: «Il Papa a Cagliari: benvenuto nel nome del Signore». Inizialmente commosso, spiazzato e infine felice il governatore Ugo Cappellacci: «Aspettiamo con gioia il pontefice nell'Isola, abbiamo bisogno di esempi positivi come quelli che lui ci dà quotidianamente per superare le incertezze di questo tempo difficile».
IL MESSAGGIO PASTORALE L'udienza generale, nella quale i vescovi sardi (in ragione della visita "ad limina", che proseguirà fino a domani) sono gli ospiti d'onore, era iniziata con un invito all'umiltà, rivolto anzitutto agli uomini di Chiesa («servire il popolo e non inseguire il denaro»), un invito alla preghiera («quanti di voi invocano quotidianamente lo Spirito Santo? Pochini») e un interrogativo sul significato di verità e consenso, con una nuova riflessione sul significato della guerra al relativismo, avviata dal suo predecessore Benedetto XVI.
IL LEGAME CON CAGLIARI «Tra la città di Buenos Aires e Cagliari c'è fratellanza, per una storia antica: il fondatore voleva nominarla città della Santissima Trinità, ma i marinai che lo avevano portato lì erano sardi e volevano chiamarla Bonaria. C'è stato scontro e si è giunti a una mediazione chiamandola "Città della Santissima Trinità e porto di nostra Signora di Bonaria" - ha ricordato Papa Francesco, spiegando il perché della sua decisione di visitare Cagliari - ma quel nome era troppo lungo e sono rimaste le ultime due parole, Buona aria-Buenos Aires, ma è per la Madonna di Bonaria, la vostra Bonaria», ha concluso, sorridente.
L'IMPEGNO DI MIGLIO Padre Federico Lombardi, portavoce della sala stampa vaticana, ha confermato che Bergoglio aveva da tempo in animo quest'annuncio, proprio per il legame tra Cagliari e Buenos Aires. E in piazza il Papa lo ha fatto ben presente, suscitando la commozione dei sardi, anche di quelli che seguivano la cerimonia in televisione. «Sarà certamente un'estate di operosa preparazione, anche e soprattutto spirituale - ha detto a caldo monsignor Arrigo Miglio, mascherando a stento la sua commozione - la simpatia e il seguito che questo pontefice riesce a catalizzare ci metteranno nelle migliori condizioni per preparare degnamente l'evento. Ho avuto sempre l'intima certezza che avrebbe voluto visitare Bonaria quanto prima, sia per la sua devozione mariana che per il legame tra la sua città d'origine e la Sardegna, che ha sempre mostrato di apprezzare già al tempo in cui era arcivescovo di Buenos Aires».