Le Acli: «Notizia emozionante». Bruno (Pd): «Un onore»
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La notizia è inattesa e forse proprio per questo le reazioni sono tante e tutte - ovviamente - positive. La visita del Papa «farà bene alla Sardegna». Oppure «un segnale importante per l'Isola». Ancora: «Sarà un grande onore riceverlo». Le agenzie cominciano a battere i messaggi di benvenuto a Bergoglio dalla mattina. Politici, associazioni, rappresentanti del mondo ecclesiastico, sorridono in vista della festa di settembre.
Per il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Bruno, del Pd, l'annuncio del Pontefice «è una bella notizia, un segnale di speranza per la Sardegna, non solo per la Chiesa, ma anche per la società. La sua capacità di farsi uno con le persone e con il popolo lo rende docile ad accogliere i problemi, sapendo offrire soluzioni alla luce del Vangelo, ma anche sulla base di una forte vicinanza all'umanità», sottolinea Bruno, «lo stile di sobrietà, di attenzione concreta alle persone, di condivisione della crisi e di forte rinnovamento che caratterizzano Papa Francesco e il suo pontificato farà bene alla Sardegna. Ne sono sicuro».
Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda si prepara ad accogliere in città Francesco: «La volontà espressa dal Papa di visitare Cagliari e il santuario della Madonna di Bonaria è un segnale molto importante per la città e per tutta l'Isola. L'annuncio del viaggio in Sardegna arriva a pochissimo tempo dalla sua elezione ed è una prova di attenzione fondamentale in un momento in cui la nostra Regione vive grandi difficoltà economiche e sociali. La città saprà accogliere il nuovo Pontefice con il calore e l'affetto già dimostrati per Benedetto XVI e Giovanni Paolo II».
C'è anche chi approfitterà della visita di Bergoglio per «parlargli della grave situazione sociale e occupazionale che la nostra Isola sta vivendo», come dice Antonio Satta, segretario dell'Unione Popolare Cristiana (Upc). «Le tradizioni cristiane sono fortemente radicate nel popolo sardo e quella sarà un'occasione per ravvivarle. Il Papa aiuti le autorità a capire che la Sardegna ha bisogno di segnali maggiori, a cominciare da un nuovo piano di sviluppo, per risollevarsi». Anche le Acli cagliaritane salutano con «emozione e felicità» la futura visita al santuario di Bonaria. Per il presidente cagliaritano Mauro Carta, «il Papa ha in sé la memoria del dolore dei tanti emigrati che hanno dovuto lasciare il proprio Paese spinti dal bisogno e dalla necessità di trovare un lavoro». E tutto questo succede «nell'anno della fede, nella memoria giubilare del Concilio Vaticano secondo. Siamo pronti ad accogliere Papa Francesco con devozione e affetto».
Michele Ruffi