Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Farris-Zedda, botta e risposta su Coimpresa

Fonte: Sardegna Quotidiano
15 maggio 2013

TUVIXEDDU

 

L’intricata situazione di Tuvixeddu, con la Regione condannata a pagare 77 milioni di euro alla Nuova iniziative Compresa di Gualtiero Cualbu, per i vincoli imposti dalla giunta Soru nel 2006, si potrebbe sbloccare dopo un bel po’ di tempo. Oltre alla scontata impugnazione del lodo da parte della Regione, c’è il nodo dell’adeguamen - to del Puc al Ppr, azione che spetta al Comune, impegnato anche sull’aper - tura di una piccola porzione del parco archeologico. Ieri, durante i lavori dell’aula, il capogruppo Pdl, Giuseppe Farris, ha chiesto al sindaco «se corrisponde al vero che Coimpresa ha inviato sessanta raccomandate al Comune senza ottenere risposta e quale determinazioni si vogliono assumere alla luce del lodo arbitrale». E Massimo Zedda, nella replica, suppone che «l’amministrazione comunale abbia risposto alle lettere, c’è sempre una fitta corrispondenza con tutti quelli che hanno questioni aperte con il Comune, sia per questioni semplici, sia per quelle complesse», con chiaro riferimento a Tuvixeddu. «Ci sono anche stati incontri, penso a quando si è discusso dell’adeguamento del puc al ppr, che riguarda anche questioni che vanno oltre Tuvixeddu e Tuvumannu. Immagino che la Regione impugnerà la decisione del lodo e andrà con il privato nella sede giusta.

Un arbitro stabilirà una cifra, se a uno dei due soggetti non andrà bene è chiaro che si ricorrerà al giudice ordinario». «Credo - aggiunge il primo cittadinoche la situazione non si sbloccherà a breve, noi abbiamo l’interesse per il parco, e c’è il privato che si è attivato in relazione al blocco, chiedendo un risarcimento danni». Quanto dice Zedda non soddisfa per nulla Giuseppe Farris, che, con il diritto di replica, è chiaro: «Appare evidentemente confermata la circostanza che vede questa amministrazione comunale non aver dialogato con Coimpresa. Sul lodo, mi preme ricordare che non è una sentenza come un’altra, si può impugnare solo se si deduce una falsa rappresentazione della volontà degli arbitri, il margine è angusto», nota Farris, «c’è l’interesse per il parco, ma anche l’accordo di programma. Il Comune è parte integrante e deve fare in modo che eventuali violazioni non colpiscano le casse comunali».