Rifiuti
Vincenzo e Nicola De Vizia, vertici della società che da anni si occupa dello smaltimento dei rifiuti a Cagliari, Quartu e altre centinaia di comuni italiani, sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza di Formia per presunti illeciti nella gestione del servizio sull’isola di Ponza. Gli arresti domiciliari sono scattati sabato scorso, ma la notizia è rimbalzata in Sardegna solo ieri. Un provvedimento, quello adottato per ordine del gip di Latina Mara Mattioli, che difficilmente avrà riflessi sul servizio in città: la De Vizia Transfer Spa, cuore in Irpinia e sede a Torino, è una potenza nel settore della raccolta dell’immondizia e si è aggiudicata consistenti appalti appalti in mezza Italia, la bufera giudiziaria che ha travolto i vertici non dovrebbe avere ricadute dirette sulla raccolta. Ma offre uno spaccato inquietante, nel quale vengono messi in cattiva luce anche gli amministratori dell’isoletta laziale. In manette, con l’accusa di frode in pubblica fornitura e truffa aggravata al servizio pubblico, oltre ai titolari De Vizia, sono finiti anche due responsabili locali della società, Antonio Avellino e Antonio Baris. Undici gli indagati: nove politici della vecchia giunta, compreso l’ex sindaco, e due componenti della commissione che aveva aggiudicato l'appalto.
La truffa, stando all’inchiesta degli uomini della Guardia di Finanza che ha portato anche al sequestro di beni per oltre tre milioni di euro, è stata perpetrata tra il 2009 e il 2011. Sono state scoperte «ricorrenti e sistematiche » irregolarità nell’appalto per la gestione dei rifiuti. Che, stando agli accertamenti, sono stati interrati in vari punti dell’isoletta. È stato anche riscontrato lo smaltimento illegale di vari materiali, come la plastica, per i quali sarebbero stati necessari specifici trattamenti. La raccolta differenziata poi sarebbe stata molto sui generis: l’umido veniva miscelato e gettato in discarica con l’indiffe - renziata. E nonostante la mancata pulizia delle strade e il non rispetto dei parametri sulle assunzioni, il Comune provvedeva a liquidare le fatture con puntualità, anche se il servizio non veniva erogato e fossero arrivate numerose segnalazioni da parte dei cittadini. La De Vizia, in Ati con la San Germano Srl e il Consorzio Nazionale servizi raccoglie e smaltisce i rifiuti cagliaritani con una proroga di un appalto che dura da anni: le tre società si sono spartite la gara rispettivamente con il 40, 30 e 30 per cento degli introiti e dei carichi. L’ultima determinazione comunale sulla nettezza urbana richiama l’aggiudicazione del 2011 (con scadenza il 31 marzo del 2013) che è valsa quasi 54 milioni di euro. Il 6 marzo è stato aumentato l’impegno economico, con un incremento della spesa di 730mila euro, causato dall’aumento degli indici Istat per il settore. La partita dei rifiuti a Cagliari è calda: in questi giorni il Comune sta effettuando una serie di incontri per illustrare le modalità del porta a porta del futuro. Che verrà gestito da chi si aggiudicherà l’appalto ancora in attesa di definizione. Enrico Fresu
PORTA A PORTA BANDO FORSE ENTRO OTTOBRE
Annunci continui sull’imminenza del bando, rinvii, giustificazioni su tagli del governo e difficoltà negli uffici a preparare le carte: il nuovo appalto per la raccolta differenziata cagliaritana è una chimera che viene inseguita da chiunque si sieda ai vertici dell’assessorato ai Servizi tecnologici. Ci aveva provato il Riformatore Gianni Giagoni, ma la sua gestione novennale (oltre che finire nell’archivio della Procura dopo l’apertura di un’inchiesta) è stata cassata dalla sua stessa giunta. Adesso che al governo della città c’è il centrosinistra, e che Massimo Zedda ha fatto del potenziamento della differenziata un cavallo di battaglia della campagna elettorale, la situazione, dicono dal Comune, sta per sbloccarsi. Pierluigi Leo, successore di Giagoni, ha già provato a dare qualche data di riferimento, ma il calendario finora lo ha smentito. Adesso l’ultima promessa è questa: bando entro ottobre e nuovo servizio, col porta porta in tutta la città, entro il 2014.