Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Manichini e sagome per scongiurare la “morte” del litorale

Fonte: L'Unione Sarda
15 maggio 2013


Ieri nuova iniziativa di CasaPound
 

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Manichini e sagome di cadavere accanto ad ogni chiosco e striscioni su tutto il lungomare con scritto “Il Poetto sta morendo” e “Riprendiamoci spiaggia e baretti”.
Così CasaPound Italia torna ad affrontare la questione dei baretti del Poetto finiti sotto sequestro per violazioni paesaggistiche e abusi edilizi. Un'iniziativa che arriva proprio nel giorno in cui, per i titolari di undici chioschi, la situazione sembra sbloccarsi dopo che la Procura ha concesso loro di accedere ai manufatti per smontarli, in modo così da ottenere il dissequestro delle aree e poter richiedere una nuova autorizzazione.
Ciò non ha impedito agli attivisti di CasaPound, ben consapevoli del grande interesse che suscita nei cagliaritani, di tornare a farsi sentire sull'argomento, dopo che un paio di settimane fa avevano già organizzato una simbolica via crucis lungo il litorale.
«Vogliamo attirare l'attenzione dell'opinione pubblica - ha spiegato ieri Andrea Farris coordinatore regionale di CasaPound Italia - sulla questione dei chioschi-bar sequestrati, sull'enorme stato di difficoltà in cui versano i gestori e sulla totale assenza di servizi essenziali (soprattutto igienici) per i Cagliaritani e i turisti che si avventureranno in un Poetto agonizzante».
Poi aggiungono: «Tanto il regolamento comunale per questi esercizi commerciali (regolamento per l'installazione di manufatti amovibili nel litorale del Poetto di Cagliari del 10/05/1999) quanto il documento a tutela del paesaggio di Cagliari e Oristano (n 3619 del 7/6/2002) spiegano chiaramente che “l'esercizio delle attività destinate alla vendita di alimenti, bevande, giornali.. è consentito nei 12 mesi dell'anno”. Il nostro auspicio è che almeno il Tar, chiamato a pronunciarsi in queste ore, se ne ricordi, ma vogliamo sottolineare che, come noi, dovrebbero saperlo anche il sindaco e la giunta».
Infine la conclusione: «Chiediamo ancora una volta al sindaco Zedda di fare chiarezza su quella che, di fatto, è una condanna a morte per la spiaggia di Cagliari e per il suo turismo». Adesso però si è aperto lo spiraglio della rimozione dei manufatti esistenti. Uno spiraglio che potrebbe evitare quella che CasaPound chiama la condanna a morte del Poetto.