Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Dipendenti contro Zedda «Ha tradito gli accordi, sciopero»

Fonte: Sardegna Quotidiano
14 maggio 2013

Comune

 

LA VERTENZA Duro documento dei sindacati in rappresentanza dei 1400 lavoratori: lo stato di agitazione era stato sospeso dopo l’intervento del prefetto. «L’incontro promesso non c’è stato»

I 1400 lavoratori comunali di nuovo sul piede di guerra: da domani potrebbero tornare in sciopero. Il motivo di base resta la mancata ripartizione del fondo incentivante del 2012. Stavolta c’è però una sorpresa non da poco, ossia i destinatari dell’attacco: il sindaco Massimo Zedda e la sua giunta. Giovedì scorso tutte le sigle sindacali (Rsu comunale, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e DiCCap) inviano una lettera lunga una pagina e tre righe: oggetto, “vertenza lavoratori del Comune ”. Buche delle lettere dove finisce la missiva: prefetto, Alessio Giuffrida, sindaco Massimo Zedda e commissione di garanzia. I rappresentanti sindacali rinfrescano i ricordi di chi si ritrova tra le mani lo scritto: «A seguito degli incontri del 26 marzo e del 24 aprile, nei quali il signor sindaco si è impegnato a ricercare soluzioni alla vertenza e convocare un nuovo confronto entro la prima settimana di maggio», i lavoratori comunali «si sono impegnati a sospendere le forme di lotta e lo stato di agitazione». Ma qualcosa non è andato per il verso giusto, lettera dei lavoratori alla mano. Infatti, «a fronte di questa nostra responsabilità, registriamo l’inadempienza del signor sindaco nel rispettare gli impegni presi». E le righe che seguono sono una pesante denuncia nei confronti dell’amministrazione: «Nonostante la sospensione immediata di tutte le azioni di lotta, nessun incontro è stato a oggi programmato», tantomeno «nessun contatto è stato avviato». Per condire il tutto, i 1400 lavoratori partono con una pioggia di fuoco. «Non vorremmo sia in atto un tentativo di eludere ogni nostra richiesta con il metodo del rinvio e la promessa di incontri che non vengono convocati ». I dipendenti del Comunne informano Giuffrida in primis sull’approvazione «da parte della Giunta della delibera 62, che chiude definitivamente la vertenza del 2012. Un fatto palesemente in contrasto», attaccano duro, «con la volontà manifestata al tavolo con il prefetto». Lo stesso Giuffrida viene segnato dai sindacalisti come «testimone della sospensione dello sciopero dei dipendenti ”» a ridosso del 25 aprile e primo maggio, scelta adottata per “evitare disagi”. Le sei sigle sindacali terminano bollando quelle di Zedda e giunta come «atteggiamenti inaccettabili e offensivi per tutte le parti coinvolte, in particolar modo nei confronti di chi ha dimostrato massima disponibilità alla ricomposizione della vertenza», indicando astrattamente Giuffrida, e avvisando i tre destinatari «della riattivazione immediata dello stato di agitazione e delle forme di lotta». P. R.

I MOTIVI PRODUTTIVITÀ LO SCONTRO SUI FONDI

Il fondo di produttività del 2012, ottocentomila euro, se lo sono spartiti le 48 posizioni organizzative comunali. I primi mugugni del 1400 dipendenti tagliati fuori si fanno sentire a marzo. Segue lo sciopero dalle attività straordinarie: per due sedute, dal 20 marzo, i lavori dell’Aula sono azzoppati dall’assenza dei dipendenti. Salta la diretta streaming, la votazione elettronica e il registratore automatico degli interventi di consiglieri, assessori e sindaco. L’attacco dei lavoratori ha sempre riguardato l’assessore al Personale, Luisa Sassu, che ha sempre spiegato che «le posizioni organizzative sono più tutelate e le somme sono vincolate». Il 26 marzo la tregua: l’incontro di quattro ore col Prefetto, Alessio Giuffrida, il sindaco Massimo Zedda e la stessa Luisa Sassu sembra chiarificatore. A quanto pare, non è così.