Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Lo stadio deve rimanere a Cagliari»

Fonte: L'Unione Sarda
24 novembre 2008

Floris: «Se il presidente rossoblù vuole andare via se ne assuma le responsabilità» 

Maggioranza unita sul nuovo Sant'Elia dopo l'ipotesi Quartu

I consiglieri di maggioranza vogliono continuare a trattare con il Cagliari calcio e chiedono un intervento della Giunta.
Ricucire con Cellino? «È stato lui a cercare lo strappo». Nuovo stadio a Quartu? «Non lo abbiamo voluto noi, il presidente del Cagliari se ne assuma le responsabilità». Emilio Floris, a Roma per il consiglio nazionale di Forza Italia, ha saputo dell'incontro tra il numero uno dei rossoblù e il sindaco di Quartu Gigi Ruggeri (durante il quale si sono gettate le basi per la costruzione di un impianto nella zona di Is Arenas) solo dai giornalisti. «L'ultima volta ci siamo sentiti a settembre», precisa Floris, che ricorda: «in quell'occasione avevo chiesto certezze sui tempi e sulla possibilità di realizzare il nuovo stadio nell'area del Sant'Elia. Non ho ancora ricevuto una risposta. E non ho ancora visto un progetto. Un progetto vero, non quegli “schizzi” mostrati mesi fa».
Nonostante il flirt con Quartu sia «un fulmine al ciel sereno», il sindaco si dice «in attesa» e spiega che l'idea della Karalis Arena non è stata dimenticata in un cassetto ma «se ne è discusso anche ieri (mercoledì, ndr) nella riunione di capigruppo».
«GIUNTA FERMA» Intanto, in un comunicato firmato da Alessandro Serra (An), Ugo Storelli (Forza Italia), Massimiliano Tavolacci (Udc), Alessio Mereu (Riformatori sardi), Claudio Tumatis (Cagliari con Emilio Floris), i rappresentanti della maggioranza chiedono una riapertura delle trattative col Cagliari calcio e un intervento dell'esecutivo comunale, reo di aver ignorato le indicazioni del Consiglio: «A settembre la maggioranza ha votato un ordine del giorno finalizzato a concordare la realizzazione del nuovo stadio con il Cagliari Calcio. Si tratta di un atto di indirizzo politico chiaro: lo diciamo al presidente Cellino, affinché riprenda il dialogo, ma lo diciamo anche e soprattutto alla Giunta, che fa finta che le delibere consiliari non esistano, rendendoli di fatto “lettera morta”. Se i cagliaritani dovessero svegliarsi una mattina senza avere più una squadra di serie A in città, le responsabilità sarebbero ben individuabili e ben individuate». Insomma: lo stadio deve rimanere in città.
IL FUTURO DI SANT'ELIA Ma a preoccupare è anche il futuro del rione di Sant'Elia senza impianto sportivo: «Lo stadio, senza una squadra di serie A diventerebbe un rudere, pronto ad essere buttato giù per la gioia del presidente Soru e del centro-sinistra comunale. Noi crediamo fortemente che si debba invece esaltare la vocazione sportiva della zona, realizzando un nuovo stadio, un nuovo palazzetto, un parco e percorsi per lo jogging che abbraccino anche lo splendido lungomare e il rione Sant'Elia. Vorremmo che la stessa convinzione animasse anche gli assessori competenti affinché si recuperi il tempo perduto e venga rispettato l'indirizzo dettato dal consiglio comunale con un ordine del giorno, peraltro concordato con Emilio Floris. Sarebbe paradossale dover difendere i programmi del sindaco e dei consiglieri comunali proprio da alcuni esponenti della giunta e non sarebbe certo privo di conseguenze: il consiglio può fare a meno di un assessore, che può essere cambiato, ma un assessore non può fare a meno del consiglio. Su questo ed altri temi il centro-destra deve riprendere a remare tutto nella stessa direzione, altrimenti la barca continuerà a girare su sé stessa».
Contro l'ipotesi di Is Arenas si è schierato anche il Wwf, che definisce «pericolosa e fuori luogo» la possibilità che il nuovo stadio venga costruito «nelle vicinanze del parco regionale del Molentargius».
MICHELE RUFFI

22/11/2008