«Creiamo nei ragazzi un senso di appartenenza alla comunità»
Coinvolti gruppi, associazioni, enti e scuole
Le cifre impressionano, cinquemila per questa edizione, ma andando oltre la prima lettura del freddo dato numerico , la vera sorpresa è la scoperta che il volontariato, mezzo per sostenere la manifestazione, è diventato un fine della stessa, perché capace in questi diciassette anni di far nascere una coscienza e un senso di appartenenza alla comunità rara e genuina. Significativi i dati emersi dai questionari negli anni trascorsi: il gradimento della disponibilità delle guide volontarie è risultato pari alla bellezza del monumento, centrando uno degli obiettivi della manifestazione: favorire negli studenti la propensione al volontariato.
L'ha ben appreso una studentessa dell'istituto commerciale Mattei, da dieci anni impegnato nel progetto, la cui docente di storia dell'arte, Concettina Ghisu, racconta un aneddoto: «Qualche anno fa vennero a visitare il sito presidiato dalla nostra scuola, una coppia di scozzesi che chiesero una visita nella loro lingua. Capitarono con una nostra allieva che aveva un'ottima conoscenza dell'inglese e al termine del percorso, i due signori la ringraziarono offrendole una mancia di venti euro. La ragazza rifiutò precisando l'impossibilità a raccogliere denaro in quanto volontaria e depose i venti euro nella cassetta per l'obolo di sostegno alla manifestazione». (mat.g.)