Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Appello per il disinquinamento

Fonte: La Nuova Sardegna
10 maggio 2013

Gli ambientalisti si rivolgono alla Regione perché proceda ai lavori nella laguna di Santa Gilla





CAGLIARI. Lo stagno di Santa Gilla è inquinato, dall’anno scorso è cambiata la classificazione delle acque a causa dell’inquinamento di cui non si cerca l’origine. E’ noto che attorno alla laguna ci sia una sorta di anello che convoglia le acque provenienti dai fiumi fortemente inquinati dagli scarichi urbani dei paesi vicini, e poi un altro anello convoglia le acque provenienti dalla zona industriale. Quando piove abbondantemente le acque tracimano e la laguna viene sporcata.

Il problema è che col tempo questa situazione è diventata costante, anche la riparazione degli argini che separano la laguna dagli scarichi non è bastata per riportare la qualità delle acque alla condizione privilegiata di un tempo quando i mitili prodotti a Santa Gilla potevano essere messi in commercio senza problemi.

Non ha giovato allo stagno il passaggio di competenze del sistema concessorio all’Agricoltura mentre la questione ambientale dipende ancora non tanto dall’assessorato all’Ambiente quando dal distretto idrografico il cui comitato è presieduto dallo stesso presidente della giunta regionale.

Insomma, ora che nello stagno devono agire in tanti, le cose si sono ulteriormente complicate. Gli ambientalisti di Gruppo di intervento giuridico e Amici della Terra hanno chiesto ufficialmente che si proceda al disinquinamento dello stagno e che poi si rivedano i contorni della gestione ambientale fortemente compromessa dall’abusivismo di troppi pescatori e anche dall’irrisolta questione degli scarichi che continuano a finire nell’anello di protezione dello stagno col rischio che gli argini cedano e riversino acque sporche dove ci sono pesci e mitili destinati alla vendita. Il tema va posto anche in vista del bando pubblico per la gestione della laguna.