Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Il parcheggio che nessuno vuole

Fonte: La Nuova Sardegna
14 aprile 2008

Il parcheggio che nessuno vuole

Bocciatura in circoscrizione «Attirerà solo più traffico»






CAGLIARI. Gli ambientalisti l’hanno definito dannoso, la circoscrizione del centro storico e i sindacati l’hanno bocciato perchè attirerà più traffico in un’area già intasata come quella del lungoporto, per il trasportista Italo Meloni è semplicemente inutile. Insomma: a sostenere il progetto di un parcheggio da 650 posti-auto in via Roma è rimasta soltanto l’amministrazione comunale. Sembra di rivivere i giorni infausti del ripascimento, quando la draga Antigoon riversava sull’arenile candido del Poetto tonnellate di limo nerastro e la Provincia, con l’appoggio di autorevoli ricercatori, tirava dritto annunciando il rapido ritorno della sabbia allo stato originario. Com’è andata si sa: tutti in tribunale e la spiaggia storica della città retrocessa al rango di lido adriatico. Qui il rischio è un altro: in un’area come quella di fronte alla stazione ferroviaria in tempi remoti esisteva il porto romano. Che cosa nasconda il sottosuolo è noto agli archeologi ma è anche facilissimo da immaginare. Il Gruppo di intervento giuridico e gli Amici della Terra hanno provato a suggerirlo, altri studiosi l’hanno detto esplicitamente. Ma nulla, neppure il pericolo di un lunghissimo stop al cantiere, ha dissuaso l’amministrazione Floris dal proposito di andare contro l’orientamento generale delle municipalità europee. Mentre Londra impone tasse alle auto che entrano in centro e i sindaci più avveduti puntano a decentrare il traffico, chiudendo alla circolazione i quartieri sensibili, Floris porta le automobili proprio dove non dovrebbero esserci. Con una conseguenza certa: il caos per almeno due anni, se andrà bene, nelle vie di collegamento principali della città. E altri effetti estremamente probabili: i veti della sovrintendenza archeologica, diventata più attenta dopo le recenti figuracce rimediate su Tuvixeddu. L’ultimo pensiero sul parcheggio di via Roma il sindaco l’ha espresso di recente: c’è l’ipotesi di destinarlo agli abitanti del quartiere Marina. Come dire che diventerebbe una sorta di garage di quartiere, con buona pace delle migliaia di cagliaritani candidati a sacrifici pesanti nel lungo periodo programmato per la costruzione. La stessa fine - stando alle riflessioni di Floris - farebbe il nuovo parcheggio interrato di via Manzoni. Nessuna indicazione invece sulle aree-sosta di superficie: fino ad oggi la costruzione dei parcheggi sotterranei non è servita a eliminare le strisce blu, al contrario le ha moltiplicate per assicurare alle imprese private che curano la gestione un ricavo sufficiente ad ammortizzare l’opera. E’ un bell’esempio di attenzione per le esigenze dei cittadini, costretti a pagare comunque e dovunque senza alcun beneficio per la circolazione. La storia sembrerebbe ripetersi con via Roma e via Manzoni, dove a guadagnare saranno solo le imprese. Ma se in via Manzoni il braccio di ferro con gli abitanti si è chiuso con un atto di forza - la struttura è in ritardo ma sta per aprire, con una bella spianata di cemento al posto dell’annunciato giardino per il quartiere - per via Roma il cammino appare più complicato: l’appalto doveva essere assegnato a gennaio, siamo ad aprile e ancora non c’è aria di cantiere. L’ufficio Savi della Regione infatti ha dato torto al Comune e ragione piena alle associazione ecologiste: prima che le ruspe sferraglino bisogna fare lo screening, la procedura che precede - quando è necessaria - la valutazione d’impatto ambientale. Così tutto si è fermato, malgrado gli uffici tecnici comunali - davvero sfortunati, in questi ultimi tempi - sostenessero tutt’altro. Insomma, i tempi si allungano ma questo non sembra sufficiente a cambiare la volontà del sindaco. Che altre volte - su tutte la vicenda del dissalatore, una magra storica - ha dovuto mutare indirizzo spinto da circostanze evidenti. Mentre in questo caso va giù a muso duro, incurante persino dei pareri più autorevoli. Come se il problema della città non fosse una rete stradale da Kabul dopo l’invasione talebana, non fosse un arredo urbano imbarazzante anche in centro e non fosse una spiaggia cancellata senza rimedio e dimenticata in fretta. Il problema urgente, quindi da affrontare subito, è il parcheggio delle migliaia di auto che finiscono nell’imbuto di via Roma quando dovrebbero essere da tutt’altra parte. (m.l)