Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Sant’Elia Trattativa tra Cagliari e Comune

Fonte: Sardegna Quotidiano
8 maggio 2013

 

Casa dolce casa, anche se non è in buono stato e c’è molto, moltissimo da fare per renderla accogliente, e agibile, per squadre e tifosi. Il Cagliari Calcio chiama il Comune (quello di Cagliari, non Quartu o altri limitrofi) perché alla fine il Sant’Elia potrebbe essere lo stadio per il prossimo campionato: vediamoci, dice la società su carta intestata, ne va della sopravvivenza del più importante club sportivo della Sardegna. Va bene, rispondono da palazzo Bacaredda con nota altrettanto ufficialmente protocollata, facciamo venerdì alle 8,30. L’appuntamento potrà essere confermato solo dal Cda di viale La Playa, ma la risposta è quasi scontata: dopo un addio che sembrava definitivo, il 10 maggio i protagonisti del braccio di ferro che ha dato il via al disastroso esodo rossoblù, più per vicende giudiziarie che sportive, torneranno a sedersi al tavolo delle trattative. Che non saranno facili. Di mezzo ci sono il pignoramento dei diritti Sky da parte del Comune, la richiesta di 25 milioni di euro da parte del club rossoblù per lavori effettuati sullo stadio. Argomenti sui quali sono al lavoro avvocati e tribunali, che in Municipio hanno intenzione di mettere all’ordine del giorno dell’incontro. Il sindaco lo ha detto a più riprese: se il Cagliari ce lo chiede noi siamo pronti a riprendere il dialogo, e il Sant’Elia potrà essere pronto entro il prossimo campionato. Con una capienza tutta da stabilire. Ma intanto quella richiesta è arrivata.

LA LETTERA DEL CAGLIARI C’è la lettera ufficiale, inviata ieri mattina dal vice presidente del consiglio di amministrazione Giovanni Domenico Pinna. Poi sul sito della società la spiegazione: «Il Cagliari Calcio è pronto a un incontro tecnico con il Comune per permettere al Sant ’Elia di ospitare le partite del prossimo campionato di Serie A». E il tempo stringe: «Il via del prossimo campionato è previsto per la fine del mese di agosto ma le iscrizioni al torneo scadranno a giugno». A complicare le cose è arrivata anche la dichiarazione del presidente della Figc Giancarlo Abete, che ultimamamente non è stato tenero con la + squadra: «In Sardegna», ha detto, «non esistono impianti a norma, quindi se il Cagliari vorrà iscriversi al campionato, dovrà farlo indicando uno stadio della Penisola quale sede delle gare casalinghe». Affermazioni che fanno preoccupare i dirigenti di viale La Playa: «È del tutto evidente, secondo le dichiarazioni del presidente federale, che neanche il Sant’Elia è al momento in grado di ospitare le gare interne. Si tratta di un autorevole parere che stride con le rassicurazioni di senso opposto che giungono dal Comune. Chi ha ragione, dunque?». Si scoprirà venerdì. Intanto i vertici rossoblù lanciano l’allarme: «Resta la difficilissima situazione della nostra società», scrivono, «che sta cercando disperatamente una soluzione al problema della mancanza di uno stadio adeguato alla Serie A, problema che mette addirittura a rischio la sopravvivenza stessa del più importante club sportivo della Sardegna».

LA RISPOSTA DEL COMUNE La missiva di risposta arrivata a stretto giro dal Comune, firmata dal direttore generale Cristina Mancini, non è solo un atto di apertura alla trattativa. A leggere gli incisi si trovano messagi ulteriori. «Si conferma la disponibilità di questa amministrazione ad un incontro tecnico nel corso del quale possono essere congiuntamente valutate le condizioni per un utilizzo del Sant’Elia per la prossima stagione calcistica». Il periodo è interrotto da due trattini, un inciso appunto: «Disponibilità peraltro mai venuta meno». Che tradotto significa: ve ne siete andati voi, non vi abbiamo mai cacciato via e non abbiamo mai sbattuto la porta. La frase successiva è quella che potra sul tavolo il tema più scottante, quello dei contenziosi giudiziari: «Tale incontro sarà anche l’occasio - ne per definire le questioni ancora pendenti tra questa amministrazione e codesta società». Porte aperte, ma con nessuno a fare lo zerbino. In Comune sono sicuri: lo stadio potrebbe essere pronto entro agosto. Ma il pregresso non si dimentica e, soprattutto, nessuna forzatura sulle procedure. Is Arenas insegna. E. F.