Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«I no della Regione crearono molti problemi finanziari a Coimpresa»

Fonte: L'Unione Sarda
8 maggio 2013


Niente credito dopo lo stop ai lavori
E Cualbu fu costretto a vendere
 

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Firmato l'accordo di programma del 2000 e ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, Coimpresa srl era giustamente convinta che nulla avrebbe più ostacolato la realizzazione del proprio progetto edilizio a Tuvixeddu. Così la società del costruttore Gualtiero Cualbu impegnò molte risorse esponendosi anche con le banche. Le quali però, non appena nel giugno del 2006 la giunta di Renato Soru intervenne bloccando i cantieri, chiusero i rubinetti. Mettendo in difficoltà l'azienda e rischiando di mandarla gambe all'aria. Tanto che, per rimpinguare le casse di Coimpresa, la controllante Minoter spa dovette cedere immobili per 8 milioni di euro e svendere alcune partecipazioni azionarie.
IL LODO È uno degli aspetti non secondari trattati nel lodo arbitrale che ha riconosciuto a Coimpresa un risarcimento record da quasi 78 milioni di euro per lo stop ai lavori edili a ridosso del colle che ospita la necropoli punica più grande del Mediterraneo. Soldi che, stando agli arbitri, dovrà pagare la Regione, per aver - del tutto «illegittimamente» nel periodo dal 2006 al 2008 - «reso impraticabile ogni intervento sull'area interessata al Progetto».
PORTE CHIUSE «Ad avviso del consulente (la Deloitte advisory ndr) le varie sospensioni dei lavori disposte dalla Regione - si legge nel lodo - a partire dal 2006 hanno reso sempre più difficile la situazione finanziaria di Coimpresa al punto da indurre gli istituti di credito all'uopo interpellati prima a sospendere e posticipare l'erogazione dei finanziamenti bancari da essa richiesti per la realizzazione del progetto e poi a rifiutarli in via definitiva». Il primo istituto ad alzare bandiera bianca fu il Banco di Sardegna, che il 3 ottobre 2006, due mesi dopo il decreto dell'assessore Mongiu che bloccò (secondo il Consiglio di Stato illegittimamente) i cantieri, sospese il mutuo edilizio da 28 milioni di euro che aveva inizialmente detto di poter erogare. Stessa cosa fece Banca Sanpaolo, che pure il 19 luglio di quell'anno si era detta interessata a finanziare il progetto.
SITUAZIONE DIFFICILE Da lì a poco, non potendo riprendere i lavori già iniziati e dovendo combattere una battaglia giudiziaria costosissima con la Regione, la società di Cualbu iniziò a vacillare, tanto che - ricordano gli arbitri - il 28 febbraio del 2007 il cda della controllante Minoter spa, «per fronteggiare le esigenze di maggiore liquidità derivanti dal blocco dei lavori, ha deliberato l'alienazione di immobili per un valore di circa 8 milioni di euro e la dismissione di un'importante partecipazione azionaria nella Innova costruzioni srl ad un prezzo largamente inferiore al valore reale».
CAMPAGNA MEDIATICA Un altro punto importante citato nel lodo a conferma della volontà della Regione di cambiare le carte in tavola disattendendo i vecchi accordi, è quello relativo alla campagna mediatica contro l'iniziativa edilizia a Tuvixeddu, ripartita subito dopo l'insediamento di Soru. «Risulta che le critiche e le opposizioni sollevate tra il 1987 e il 2000» «erano state riprese e amplificate dopo l'insediamento della nuova Giunta regionale, nella prospettiva di ottenere da essa una sostanziale revisione sulla premessa della sua non conformità all'interesse pubblico alla tutela paesaggistica».
Massimo Ledda