Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«L’Imu sta distruggendo le piccole imprese sarde»

Fonte: La Nuova Sardegna
8 maggio 2013


 

L’allarme lanciato dalla Cna: «Nell’isola l’incidenza dell’imposta comunale sui costi aziendali è nettamente superiore alla media italiana. Per un capannone si superano i 10mila euro»

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CAGLIARI. L’Imu sugli immobili strumentali delle imprese sta distruggendo le piccole imprese della Sardegna. L’allarme arriva dalla Cna (Confederazione nazionale artigianato), con il presidente Bruno Marras e il segretario Francesco Porcu che denunciano come nell’Isola l’incidenza dell’imposta comunale sui costi aziendali sia nettamente superiore alla media italiana, da 800 a 11.500 euro, di qui la richiesta al Governo di una rimodulazione. Secondo uno studio dell’associazione artigiana, Cagliari è tra i capoluoghi di regione in cui le aziende pagano maggiormente l’aumento dell’imposta. Su un piccolo capannone industriale di valore catastale inferiore a un milione di euro, nel 2012 l’Imu è arrivata a superare gli 11.500 euro, segnando un incremento medio di circa 5 mila euro pari al 77%. Milano è il capoluogo che ha registrato l’incremento maggiore - oltre 7.600 euro, +154,4% rispetto al 2011 - mentre la crescita più bassa si è avuta a L’Aquila - poco più di 2 mila euro. Per un opificio artigianale di media dimensione, valore catastale circa 578 mila euro, a Milano si è registrato un aumento dell’Imu di circa 4.500 euro (+154%), a Cagliari invece l’incremento è stato di 3.193 euro (+92%), superiore all’aumento medio in Italia (2.934 euro, +77%). Quanto ai piccoli laboratori artigiani, l’incremento nel capoluogo sardo ha superato nettamente la media nazionale: 2.125 euro pari al 124% in più dell’anno precedente. Per gli uffici e i negozi va anche peggio. Un piccolissimo negozio di valore catastale di 56 mila euro nel 2012 ha dovuto pagare mediamente 850 euro di Imu, con un aumento di 480 euro, +132% rispetto al 2011. A livello territoriale Aosta ha registrato un +207% mentre il record in valore assoluto è registrato a Torino con un +630 euro circa. A Cagliari l’aumento è invece stato di 538 euro, +158%. Infine un piccolo ufficio del valore catastale di 46mila euro ha registrato a Cagliari un aumento di Imu di 435 euro pari al 156% contro un aumento medio di 417 euro (+136%). Secondo la Cna «si tratta di un autentico salasso per le imprese già duramente colpite da una pressione fiscale insostenibile. La penalizzazione diventa ancora più evidente se si considera che il tributo comunale si applica anche agli immobili realizzati dalle imprese di costruzione in attesa di vendita».