Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Efis continua a commuovere

Fonte: L'Unione Sarda
30 aprile 2013


Ieri il suggestivo rito della vestizione, oggi il “paludamento” con gli ex voto e l'intronizzazione

Per la festa di domani già venduti circa 1000 biglietti su 1500

Quando arrivano i devoti è ancora nudo. Sull'altare, lo sguardo rivolto verso l'alto, la mano destra col palmo aperto. Ha l'aria assorta, il guerriero si prepara a ridiventare protagonista. La vestizione di Sant'Efisio si ripete identica ogni anno, gli schemi sono rigidi e precisi, tutto è scandito dalle tappe del rosario. Gli indumenti della festa sono sul tavolino di legno ai piedi dell'altare. Il mantello di raso all'esterno è color porpora con le frange d'oro, nella parte interna trentasei voti d'argento, i polsini lavorati a chiacchierino col nastrino blu acceso e il panciotto decorato con motivi floreali sullo sfondo crema.
CHIESA PIENA La chiesetta nascosta dai palazzotti vecchi di Stampace è piena. Non c'è posto nelle bancate. Il richiamo del santo guerriero che salvò Cagliari dalla peste è fortissimo. La devozione si respira nell'aria umida che avvolge la piazzetta davanti al portone della chiesa intitolata al martire più amato dell'Isola. Dai balconcini penzolano drappi di velluto rosso e blu, lo stesso che corre ai lati del portone. Manca ancora mezz'ora alle 18, il piazzale è gremito. Sulle panchine di cemento è un susseguirsi di aneddoti degli anni passati. La voce grossa del cappellano dà inizio alla cerimonia, è l'inizio ufficiale dei riti di Sant'Efisio. La statua del santo è sull'altare, alla sua destra il sacrista maggiore, dall'altro lato il suo aiutante. Indossano gli abiti tradizionali della Confraternita, il saio blu, la pettorina color panna su cui spicca la croce dei trinitari. Alla prima tappa del rosario alla statua viene messo il panciotto. È la priora Antonella Pace a decidere quale consorella avrà l'onore di vestire San'Efis. Poi tocca al primo polsino. Al quarto mistero della Gioia tocca al secondo.
LE LACRIME DEI FEDELI Qualche fedele non riesce a trattenere le lacrime. Per il mantello color porpora la statua del Santo viene portata giù dall'altare, è una signora disabile a porla sulle spalle del martire. Riprende il rosario, rimane solo il colletto sul tavolino. La priora sceglie il vicesindaco Paola Piras e l'Alter Nos Filippo Petrucci per chiudere la cerimonia della vestizione. Mimma Floris, 63 anni, piange. «Per me è un'emozione fortissima, qualche anno fa ho fatto un voto a Sant'Efisio, ero in attesa di un referto medico molto importante, gli chiesi di darmi coraggio».
INTRONIZZAZIONE Questa mattina, alle dieci, la statua verrà ornata con l'oro poi sarà trasportata nel cocchio. Tutto identico, ogni anno, in attesa di domani, il grande giorno della processione. Un appuntamento imperdibile per i cagliaritani, e in grado di attirare migliaia di turisti. Lo dimostrano le vendite: dei 1496 biglietti disponibili, mille sono già andati a ruba.
Sara Marci